Restano solo due settimane per partecipare al nuovo bando per il conferimento del titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea del 2027, in scadenza il prossimo 15 giugno 2025. L’iniziativa, pensata dal Ministero della Cultura e con un finanziamento di 1 milione di euro, nasce sulla scia di altre iniziative come la Capitale italiana della cultura, che avrà come protagoniste a partire da quest ’anno le città di Agrigento (2025), L’Aquila (2026) e Pordenone (2027). Perché questo bando è interessante? Lontano dal considerare l’arte come mera produzione ed esclusiva esposizione in luoghi connotati, si sottolinea la volontà di promuovere «il valore della cultura per il processo identitario nazionale, per la coesione e l’inclusione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo».
Gibellina 2026 come esempio per la rigenerazione urbana
Per fare un esempio, il primo titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea è stato conferito al Comune di Gibellina, in provincia di Trapani, finalista insieme a Carrara, Gallarate, Pescara e Todi. Nel 2026, la città presenterà il progetto “Portami il Futuro”, che offre un affondo sul dialogo tra rigenerazione urbana, arte contemporanea, restauro e collaborazione tra istituzioni. Una scelta importante se si considera che Gibellina ospita già il Grande Cretto di Alberto Burri, uno dei maggiori esempi di land art italiana, simbolo e memoriale del terremoto che nel 1968 distrusse parte della città.
Le specifiche e i criteri di selezione per il 2027: focus sul coinvolgimento
Uno degli aspetti in evidenza del nuovo bando per la Capitale italiana dell’arte contemporanea, è la valutazione di interventi di rigenerazione e restauro di luoghi destinati all’arte contemporanea. Inoltre, sarà dato spazio alla promozione dei giovani creativi e all’interculturalità, importanti per allargare sempre più la rete territoriale, e al coinvolgimento della comunità locale. Con lo stesso obiettivo, il bando chiede ai partecipanti di prevedere cofinanziamenti tra enti pubblici che privati (come associazioni, fondazioni, spazi indipendenti, spazi non-profit), con conseguente coinvolgimento degli stakeholder. Infine, non manca il focus sull'impiego di nuove tecnologie, sia in materia di sostenibilità che per garantire l’accessibilità e la fruibilità degli eventi ad un pubblico il più ampio possibile.
Le domande devono essere inviate entro il 15 giugno tramite PEC all’indirizzo email capitaleartecontemporanea@pec.cultura.gov.it. Info e bando a questo link.
(Martina Pappalardo)