di Simona Vinci e Simona Guglielmi (Università di Milano)
AnciLab e Università di Milano a partire dall’esperienza del progetto Maybe - Moving into Adulthood in uncertain times: Youth Beliefs, future Expectations, and life choices between changing social values and local policy initiatives hanno proposto 4 laboratori rivolti a policy maker/policy designers. I laboratori hanno un taglio interattivo e un duplice obiettivo: favorire la trasferibilità dei risultati della ricerca nelle politiche locali e favorire il confronto tra gli attori del territorio impegnati nelle politiche giovanili. MAYBE è un progetto di durata triennale finanziato da Fondazione Cariplo (Bando Ricerca sociale e umanistica 2021) nel 2022, con l’obiettivo di studiare il ruolo dei valori nei percorsi di transizione ai ruoli adulti, con una attenzione specifica all’interazione tra valori e contesto istituzionale in Lombardia.
Il terzo ed il quarto laboratorio si sono tenuti il 14 e il 28 febbraio 2025 presso la sede di AnciLab a Milano con la partecipazione di esperti: Simona Guglielmi (responsabile del progetto MAYBE, professoressa associata in sociologia generale, Università di Milano), Maria Tullia Galanti (professoressa associata di Scienza Politica) e Arianna Piacentini (ricercatrice post-doc; Università di Milano) del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università di Milano, Luca Bramati, responsabile del Centro Studi e Ricerche di AnciLab, Onelia Rivolta, direttrice di AnciLab, Lucia Merlino project manager per AnciLab, Nicola Basile esperto di welfare, pubblica amministrazione e terzo settore e Elena Crotti responsabile ATS “Impronte Sociali” del comune di Crema.
Il tema centrale dei laboratori
I laboratori hanno evidenziato l’importanza di una governance collaborativa come strumento per realizzare politiche giovanili inclusive che non si limitino a rispondere ai bisogni emergenti ma che coinvolgano direttamente i giovani come attori attivi nella loro progettazione. È stato analizzato il ruolo della co-progettazione e della co-produzione dei servizi, sottolineando come l’integrazione tra istituzioni, terzo settore e giovani possa generare modelli innovativi e sostenibili. La presentazione di alcune esperienze in Lombardia ha mostrato come l’adozione di strategie che combinano supporto e partecipazione attiva sia fondamentale per garantire un impatto duraturo sul territorio e per costruire una società più inclusiva e dinamica.
I messaggi chiave dagli interventi
Durante il terzo laboratorio, Maria Tullia Galanti ha evidenziato la necessità di superare l’approccio tradizionale che vede le politiche giovanili come strumenti per fornire servizi di supporto, per adottare strategie che valorizzino il coinvolgimento e l’empowerment dei giovani nei processi decisionali. Arianna Piacentini ha presentato i risultati dell’analisi svolta nei comuni di Varese, Desio, Bergamo, Cremona e Cinisello Balsamo che, adottando modelli tradizionali e innovativi, basati sulla sperimentazione e sulla creazione di spazi di protagonismo, hanno incentivato la partecipazione giovanile e sottolineato l’importanza di raccogliere i feedback dei giovani stessi per orientare le strategie future. Luca Bramati ha condiviso i risultati di una ricerca condotta in cinque paesi europei sul tema della salute mentale e del benessere giovanile nella transizione dalla scuola al mondo del lavoro evidenziando come i temi rappresentino un fattore determinante nella riuscita dei percorsi di autonomia e come sia perciò fondamentale integrare il supporto alla salute mentale all’interno delle politiche giovanili locali. Infine, Onelia Rivolta ha illustrato le opportunità offerte dal Servizio Civile Universale e da Dote Comune come strumenti fondamentali per favorire l’inserimento lavorativo e la cittadinanza attiva dei giovani.
Durante il quarto laboratorio Maria Tullia Galanti ha illustrato i concetti di co-progettare e co-produrre le politiche con i giovani evidenziando come, tramite il passaggio da un modello di governance verticale a un approccio partecipativo, si ottengano benefici in termini di empowerment e di miglioramento dell’efficacia delle politiche stesse. Arianna Piacentini ha approfondito le esperienze di Desio e Bergamo, evidenziando come i progetti “Youth Service Designer” e “Place Me Now” abbiano permesso di integrare il contributo dei giovani nelle politiche locali non limitandosi a consultarli ma rendendoli parte attiva nella definizione delle soluzioni. Lucia Merlino, dall’esperienza positiva del “Youth Service Designer” ha individuato i principi trasversali del programma “UPSHIFT”: l’empowerment, la co-creazione e lo Shift Power. Nicola Basile ha illustrato il modello dell’amministrazione condivisa, un’alternativa alla gestione tradizionale dei servizi pubblici basata sulla collaborazione tra enti pubblici e terzo settore per garantire maggiore efficienza e rispondere meglio ai bisogni della comunità. Infine, Elena Crotti ha presentato l’esperienza della cooperativa “Impronte Sociale” del Comune di Crema, spiegando come attraverso la co-progettazione con i giovani si sono creati servizi innovativi, inclusivi e di successo grazie alla capacità delle istituzioni di instaurare un dialogo continuo con i giovani e gli altri partner del settore pubblico-sociale di adattare le politiche in base ai loro feedback.
Stay tuned!
Un ultimo laboratorio chiuderà il ciclo, pensato come momento di confronto tra i partecipanti in un dialogo tra i concetti esplorati nei laboratori e le esperienze dirette nei territori. I materiali dei laboratori saranno rielaborati in un agile pubblicazione, al fine di promuovere spunti, idee e riflessioni ytra chi ogni giorno lavora con e per i giovani in Lombardia.