Si chiama IOT, Internet of Things, ed è il processo di connessione a Internet di oggetti fisici di utilizzo quotidiano, da quelli più familiari usati in casa, come le lampadine, sino alle smart city che in un anno è cresciuto del 22%, con l’80% delle grandi aziende che ha attivato servizi a valore aggiunto basati su questa tecnologia. Un trend che potrebbe avere ancora più impulso grazie ai 30 miliardi stanziati dal PNRR per, appunto, Smart City, Smart Building, Smart Grid e Smart Factory. Lo sostengono i curatori dell'Osservatorio Internet of Things 2022 del Politecnico di Milano, un'indagine che ha coinvolto 95 grandi imprese e 302 PMI italiane in ambito Industrial IoT. “Il mercato dell’Internet of Things si trova in una fase di grande sviluppo. Sia dal punto di vista della crescita economica che della consapevolezza dei vari attori. Aziende, Pubbliche Amministrazioni e consumatori sono sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart, attivandone servizi e funzionalità avanzate”, commenta Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things.
PNRR, un bacino di opportunità
Sono 30 i miliardi di euro destinati dal PNRR a progetti riguardanti la tecnologia IoT. Di questi, 14 miliardi sono stanziati per ambiti che riguardano la Smart Factory, 4 miliardi per l’Assisted Living, in particolare per quanto riguarda la telemedicina. Il tema Smart City è toccato all’interno di varie Missioni, con 2,5 miliardi di euro in Rigenerazione Urbana (Missione 5), altri 2,5 miliardi per la Gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico (Missione 2). 900 milioni per una Rete idrica più digitale, con l’obiettivo di ridurre le perdite e ottimizzare i consumi.
Anche l’ambito Smart Building è presente in maniera trasversale: efficienza energetica, sostenibilità e 3,6 miliardi per migliorare l’efficienza della rete e aumentarne la capacità, così da favorire, ad esempio, il passaggio a riscaldamento e raffrescamento con pompe di calore e, in generale, una migliore gestione della produzione distribuita di energia elettrica. Accanto a questi ambiti principali, ulteriori interventi sono legati indirettamente alle tecnologie Internet of Things, per consolidarne l’infrastruttura abilitante, come i quasi 7 miliardi di euro previsti per le reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G), agli 8,4 miliardi destinati al rinnovo di mezzi di trasporto quali treni, autobus e navi, o ancora ai 4,8 miliardi per la digitalizzazione della logistica. (VV)