Fra i momenti più interessanti della seconda giornata del Laboratorio sullo Sviluppo Sostenibile, realizzato nell’ambito della collaborazione tra Regione Lombardia e Anci Lombardia per diffondere e sviluppare conoscenza e strumenti a supporto delle politiche di sviluppo sostenibile e organizzato da AnciLab, vi è stato il dibattito su l’utilizzo di fonti energetiche alternative, nella fattispecie il fotovoltaico, e monumenti e centri storici.
Il tema è stato affrontato da Antonella Ranaldi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano. L’architetto Ranaldi ha rilevato la necessità di potenziare il dialogo tra Soprintendenza ed Enti Locali. L’obiettivo è quello, soprattutto, di trovare soluzioni che soddisfino la tutela del patrimonio storico e paesaggistico e le esigenze energetiche dei Comuni sempre più pressanti in questo periodo di crisi.
Spesso le posizioni sono contrastanti. Un’ipotesi di soluzione si può trovare, secondo la Soprintendente, nella valutazione di possibili opzioni alternative all’installazione dei classici pannelli sui tetti. Terreno non sempre praticabile, come ha rimarcato anche l’architetto Ranaldi, vuoi a volte per i costi troppo elevati per le casse comunali, vuoi per le necessarie competenze tecniche non sempre presenti nei Comuni, soprattutto i più piccoli. Un’opzione potrebbe essere quella di individuare luoghi più idonei, come per esempio aree industriali o terreni, dove installare gli impianti che possano fornire l’energia sufficiente per il borgo, ivi compresi gli edifici storici.
Tuttavia, come ha sottolineato Eugenio Morello, docente al Dipartimento di architettura e sudi urbani del Politecnico di Milano, in queste scelte sono ovviamente più facilitati i Comuni che dispongono di queste aree e che sono principalmente posizionati in pianura. Più complesso, se non impossibile, trovare questi spazi nei borghi montani.
Su queste realtà si è espresso il Presidente del Dipartimento Piccoli Comuni di Anni Lombardia e Sindaco di Lodrino (Brescia), Bruno Bettinsoli, che sottolineato come la crisi energetica rischi di accentuare lo spopolamento di certi paesi montani. Le soluzioni per queste realtà vengono dalle fonti alternative e dalla costituzione di Comunità energetiche rinnovabili. Senza o con poca energia per molti cittadini, ha evidenziato Bettinsoli, vengono meno le condizioni per restare a vivere in montagna. Ben venga il dialogo, ha sintetizzato il Sindaco, sollecitando tuttavia una maggiore attenzione da parte delle Soprintendenze nella valutazione degli interventi, anche alla luce della normativa di settore.
Nella stessa direzione sono andati gli interventi di altri amministratori locali. L’architetto Ranaldi ha ricordato che la Soprintendenza ha già avviato in alcuni territori questo percorso di dialogo e confronto, come per esempio con i Comuni del Parco Nord.
(SM)