La chiamano "Acqua del sindaco": è quella distribuita nei chioschi pubblici, buona per l'ambiente e anche per il portafoglio. E piace sempre di più: in cinque anni i chioschi in Italia sono cresciuti in maniera esponenziale, dai 231 punti di distribuzione del 2010 agli attuali 1.300. Lo svela la ricerca condotta da Customized Research & Analysis) commissionata da Aqua Italia, associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, che evidenzia come l’utilizzo o il desiderio di utilizzo delle installazioni sia maggiore tra gli abitanti di piccoli comuni (53,1%); la percentuale scende in modo inversamente proporzionale alla dimensione del comune, fino al 35,4% tra i cittadini di comuni sopra i 100.000 abitanti.
Un risparmio di 200 mila bottiglie da 1,5 lt in pet in menoI benefici dell'introduzione del sistema di distribuzione di acqua pubblica sono evidenti: con un prelievo annuo di 300 mila litri da un chiosco si risparmiano sino a 200mila bottiglie PET da 1,5 litri; 60.000 kg di PET in meno (30 grammi a bottiglia); 1.380 kg di CO2 risparmiati per la produzione di PET; 7.800 kg di CO2 in meno per il trasporto (stimando una media di 350 km).
Un servizio conosciuto soprattutto in LombardiaLa Lombardia è la regione dove il servizio è più conosciuto: il 52 per cento degli intervistati dichiara di vivere in un comune dov'è presente un Chiosco dell'Acqua e il 40,7% usa o userebbe il servizio se il comune lo mettesse a disposizione. Fanalino di coda, invece, il Sud con il testa Sicilia, Calabria e Basilicata dove solo il 6,7 per cento degli intervistati dice di vivere in un comune dove c'è un Chiosco Acqua. Ma ben il 44,8% ne farebbe uso.
(VV)