Non è la prima volta che parliamo di Malnate: Comune del Varesotto molto impegnato nella sua "rigenerazione in chiave smart", tanto da essere citato nel volume edito da AnciLab sulle innovazioni nel territorio lombardo.
In questi giorni, però, ad alzare agli onori della cronaca locale e nazionale la comunità malnatese sono i primi risultati della lotta scientifica all'annoso problema delle cacche dei cani sparse sui marciapiedi, che ha visto l'amministrazione comunale mettere a punto un sistema di riconoscimento del cane colpevole (e del relativo padrone) attraverso l'analisi del DNA delle feci depositate sulla via e non rimosse.
Dopo l'implementazione della banca dati, che ha visto sottrarsi alle analisi gratuite solo 28 cani dei 2156 "residenti" nel Comune - ora i loro proprietari dovranno pagare una contravvenzione di 50 euro -, e il rodaggio della misura, sono stati notificati i primi 7 verbali contro i cittadini che hanno abbandonato le deiezioni dei loro animali da compagnia, che pagheranno una multa di 75 euro.
Questo risultato è stato possibile poichè il lavoro delle guardie ecozoofile negli ultimi 4 mesi ha permesso di raccogliere 40 campioni di feci, 12 dei quali analizzati attraverso il database comunale e in grado di identificare 7 cani colpevoli di 9 abbandoni.
La soluzione individuata a Malnate sembra quindi rivoluzionare il quadro delle attività messe in campo dai Comuni per scoraggiare l'abbandono delle cacche animali, tanto che al centralino comunale stanno arrivando le richieste di molti Sindaci italiani curiosi di capire come poter importare questa iniziativa nel loro territorio. (LS)