SEZIONE: CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
FOOD

Tra Dop e Igp la Lombardia custodisce 34 tesori gastronomici

12 Gennaio 2018
 

Sono 34 le specialità enogastronomiche Dop e Igp che hanno casa nei piccoli comuni lombardi e due di queste - l'Asparago di Cantello e il Salame di Varzi - provengono da realtà locali con meno di cinquemila abitanti. Lo svela lo studio Coldiretti/Symbola "Piccoli comuni e tipicità" presentato in occasione dell'apertura dell'anno nazionale del cibo italiano nel mondo, che più in generale inserisce in una mappa gourmet i tesori nascosti nei 5567 borghi d’Italia, ora tutelabili e promuovibili grazie alla nuova legge n.158/17. A livello nazionale, è il 92% delle produzioni tipiche nazionali a nascere nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti (il 69,7% dei 7977 comuni italiani in cui vivono poco più di 10 milioni persone). “I Piccoli comuni – ha affermato il presidente di Symbola Ermete Realacci – non sono un peso ma una straordinaria opportunità per l’Italia: un’economia più a misura d’uomo che punta su comunità e territori, sull’intreccio fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi saperi. Qui si producono la maggior parte delle nostre Dop e Igp e dei nostri vini più pregiati, insieme a tanta parte di quel made in Italy apprezzato a livello internazionale. Possiamo competere in un mondo globalizzato se innoviamo senza cancellare la nostra identità, se l’Italia fa l’Italia”.



Gusto, storia, tradizione
"La Lombardia - spiega Coldiretti - è la seconda regione italiana per numero di piccoli Comuni (1055), subito dopo il Piemonte (1067). L'asparago di Cantello è prodotto nell'omonimo comune in provincia di Varese e nel 2016 ha ottenuto il riconoscimento del marchio IGP. Notizie sulla sua coltivazione sono state rinvenute negli archivi parrocchiali e risalgono al 1831. Il salame di Varzi che nel nome cita l'omonimo comune dell'Oltrepò Pavese, è realizzato esclusivamente con carni suine aromatizzate con un infuso di aglio e vino rosso filtrato. Le origini sembrano risalire all'epoca dell'invasione longobarda. Nel 1996 la tipicità del Salame Varzi viene riconosciuta anche a livello europeo, con l'ottenimento della DOP". Gusto, storia e tradizione si combinano quindi in modo originale e raccontano il patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici.

 

I piccoli comuni come motore economico e turistico
Ben 270 dei 293 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) italiani riconosciuti dall’Unione Europea hanno a che fare con i Piccoli Comuni che, nel dettaglio, garantiscono la produzione di tutti i 52 formaggi a denominazione, del 97% dei 46 olii extravergini di oliva, del 90% dei 41 salumi e dei prodotti a base di carne, dell’89% dei 111 ortofrutticoli e cereali e dell’85% dei 13 prodotti della panetteria e della pasticceria. Ma grazie ai piccoli centri è garantito anche il 79 per cento dei vini più pregiati che rappresentano il Made in Italy nel mondo.
Un patrimonio conservato nel tempo dalle 279mila imprese agricole presenti nei piccoli Comuni con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
E dalla valorizzazione dei tesori enogastronomici custoditi nei Piccoli Comuni dipendono molte delle opportunità di lavoro dei 3,9 milioni di giovani under 40 che hanno scelto di non abbandonare gli antichi borghi ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “la nuova legge rappresenta il riconoscimento anche giuridico del valore economico, sociale ed ambientale della provincia italiana che si apre con bellezza e orgoglio al turismo nell’anno dedicato al cibo italiano nel mondo". (VV)

 

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