SEZIONE: FINANZA E TRIBUTI
BUROCRAZIA

Ferrari a Decaro: il problema di assegnazione dei fondi comunitari

21 Febbraio 2017
 

Il Presidente del Dipartimento Sicurezza, Protezione Civile e Polizia Locale  di ANCI Lombardia, Roberto Paolo Ferrari, ha inviato al Presidente di ANCI Antonio De Caro una comunicazione che intende sensibilizzare l'Associazione sul tema dell’utilizzo dei Fondi Comunitari. La problematica, che Ferrari aveva già sollevato in un intervento durante l’ultimo consiglio nazionale del gennaio scorso, coinvolge le tempistiche per l’assegnazione ai comuni dei fondi comunitari di interventi ammessi a finanziamento ai sensi dell’art. 3, c. 2, del Regolamento (CE) n. 212/2002 del Consiglio del 11 novembre 2002, modifica al Regolamento (UE) n. 661/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014.

 

Un esempio concreto: l'assegnazione dei fondi in stato di emergenza
Ferrari ha circostanziato quanto sostenuto con un esempio concreto: il 28 luglio 2016 con decreto regionale n. 7448 Regione Lombardia ha assegnato ai comuni lombardi, che erano stati oggetto della dichiarazione di stato d’emergenza, fondi comunitari per eseguire opere di ripristino. Per l’utilizzo di questi fondi è stato assegnato il termine del 28 febbraio 2017. Al già limitato tempo concesso (agosto 2016 – febbraio 2017) per poter attuare, nel rispetto della nuova normativa dettata dal D.Lgs. n. 50/2016, tutte le fasi necessarie alla realizzazione di un’opera pubblica (progettazione, autorizzazioni, affidamento, esecuzione e rendicontazione) va aggiunto il momento temporale (inverno) in cui le lavorazioni si sono venute a svolgere con temperature molto al di sotto dello zero termico anche nelle zone di pianura, che hanno reso inappropriata l’esecuzione della maggior parte delle lavorazioni edili che abbisognano di calcestruzzo e/o malte cementizie.


Tutto fermo per la mala burocrazia dello Stato italiano
Queste tempistiche sono dettate dal rispetto della disciplina comunitaria che fissa in 18 mesi dall’assegnazione dei fondi, la realizzazione ed il pagamento delle opere di ripristino. Termini che nel proprio regolamento l’U.E. si è auto esclusa il potere di prorogare. "Questa situazione di tempi che rasentano l’impossibilità realizzativa, si è però venuta a creare, a causa della consueta mala burocrazia, dello Stato Italiano che dei 18 mesi assegnati per la realizzazione delle opere ne ha utilizzati quasi 10 per le procedure di assegnazione dei fondi alle Regioni", spiega Ferrari. Che prosegue: "Fortunatamente, Regione Lombardia ha erogato le risorse a strettissimo giro di posta. Il rischio concreto è quello di restituire, perché inutilizzate, risorse indispensabili per i nostri territori così provati dalle situazioni emergenziali".

 

La richiesta: esporre il problema al tavolo del Governo
Comprensibile, dunque, la frustrazione e rabbia che Ferrari vorrebbe fosse esposta nelle sedi opportune e al tavolo col Governo affinché altri non sperimentino in futuro questo trattamento. "Il sistema paese in questi anni ha retto grazie all’impegno ed al sacrificio delle autonomie locali. Nonostante la fragilità del nostro territorio, le opere di difesa del suolo ben realizzate da tanti Sindaci, hanno consentito di salvare vite umane.
Dobbiamo pertanto pretendere, non solo a parole, che l’abnegazione e la responsabilità nei confronti delle proprie comunità di tanti amministratori, venga rispettata".

(VV)

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