Da un piccolo ufficio di Bergamo, dentro il Palazzo Comunale, parte quotidianamente la caccia ai fondi europei. Una ricerca considerata spesso complessa, a cui è difficile avere accesso e anche una volta ottenuto l'accesso, non sempre è semplice capire quali sono le procedure da seguire, i documenti da produrre, ecc...ma che evidentemente nella città governata da Giorgio Gori, funziona. Nel 2016 sono arrivati 492 mila euro, dei 36 progetti presentati 8 hanno vinto e 6 sono ancora in attesa di valutazione. Il segreto di questo successo? Un ufficio dedicato.
I progetti finanziati
A ricevere i contributi europei sono stati progetti molto diversificati tra loro, tra cui nove colonnine per la ricarica elettrica delle auto per 150 mila euro, lo scambio di buone pratiche con il Comune di Lecce per l’organizzazione amministrativa (88 mila euro), un progetto legato all’accoglienza dei migranti (50 mila euro), lo studio e l’allestimento di mostre per la sicurezza alimentare (168 mila euro). L’ultimo vinto in ordine di tempo invece riguarda la promozione dei temi agricoli e della filiera agroalimentare locale. "Siamo nati nel settembre 2014 e abbiamo iniziato subito una formazione intensa perché a differenza di altre amministrazioni l’ufficio è composto totalmente da personale interno e non da consulenti", spiega a L'Eco di Bergamo la responsabile Manuela Armati. "In questo modo riusciamo a collaborare attivamente con i colleghi di tutta la struttura di Palafrizzoni. Non è stato facile perché per il Comune di Bergamo era un’assoluta novità. In Lombardia solo noi, Milano e Cremona siamo articolati così, gli altri si affidano a consulenze esterne".
Ma come si lavora in concreto? "Noi partiamo dalle linee programmatiche decise da sindaco e assessori e a partire da lì cerchiamo bandi affini agli obiettivi. In questo senso il cambio di mentalità è stato radicale a ha portato risultati voluti. La percentuale di successo, per tutti, si aggira tra il 7 e il 10% quindi è importante concentrarsi sugli obiettivi".
Il valore della "rete"
Altro elemento decisivo, spiega Armati, è la presenza di una rete: "La partecipazione a questi bandi, con una concorrenza molto agguerrita, ci impone come pubblica amministrazione di collaborare con altri enti e aziende. Abbiamo stretto accordi con città spagnole ed è stato molto avvincente, così come avere rapporti anche con colleghi italiani e realtà bergamasche come Atb, Ance, Aler o multinazionali come Ibm. Il valore aggiunto è appunto la rete".
(VV)