Solo 550 Comuni su oltre 8mila si sono schierati al fianco dell’Amministrazione finanziaria, trasmettendo all’Agenzia delle Entrate o alle Fiamme gialle delle “segnalazioni qualificate” nei confronti di soggetti per i quali vengono riscontrati comportamenti evasivi e/o elusivi. Il dato, basato sulle elaborazioni diffuse da Viminale e Mef tra il 2009 e il 2014 (ultima rilevazione disponibile), è la Cgia di Mestre: il picco massimo è stato ottenuto nel 2012 (pari a 3.455 accertamenti), nel 2013 il dato è sceso a 2.916, nel 2014 a 2.701 e l’anno scorso a 1.970.
Difetti di comunicazione
I principali ambiti d’intervento per i quali i Comuni possono dar luogo alle “segnalazioni qualificate” sono sintetizzabili in 5 macro aree: commercio e professioni; urbanistica e territorio; proprietà edilizie e patrimonio immobiliare; residenze fittizie all’estero e disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva. Ma anche una volta fatte le segnalazioni, al ricevimento dei contributi non è possibile per i Comuni sapere a quali denunce fanno riferimento, nè in virtù di quali segnalazioni sono stati erogati. Un difetto di comunicazione che non facilita l'incentivazione dell'uso di questo strumento.
Disparità geografiche
Strumento che, secondo il Rapporto diffuso dall’Associazione veneta, evidenzia anche una forte disparità nella collocazione geografica delle azioni collaborative fin qui attivate: ad aver sfruttato questa opportunità sono stati prevalentemente i Sindaci dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Nel 2014, ad esempio, gli Enti Locali di queste 2 Regioni hanno assicurato oltre i 2/3 dell’intero incasso recuperato dai Comuni a livello nazionale. Ben diversa la situazione al Sud: ad eccezione delle amministrazioni presenti nelle Regioni a Statuto speciale che non sono incluse in questa elaborazione, tra i Comuni capoluogo di Provincia del Sud solo Reggio Calabria, Vibo Valentia, Pescara, Teramo, Salerno, Lecce e Benevento hanno avviato delle segnalazioni agli uomini del Fisco. Tutte le altre – in particolar modo Napoli, Bari, Foggia, Caserta, Taranto, Avellino e Cosenza – sono rimaste inattive.
La ripartizione dei contributi 2016 per comune
Con provvedimento dell’8 settembre 2016, è stata disposta l'erogazione del contributo anno 2016, spettante ai comuni per la partecipazione dei medesimi all'attività di accertamento fiscale e contributiva per l’anno 2015. La lista è disponibile in allegato, pubblicato anche sul sito Retecomuni.it.
(VV)