SEZIONE: ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONISMO E RIFORME
NORMATIVE

Mancata corresponsione canone di concessione distribuzione gas: a che punto siamo

25 Luglio 2016
 

"Se la situazione non viene sbloccata, entro gennaio del 2017 il rischio è che i comuni a cui non viene più corrisposto da parte del gestore il canone per la concessione del servizio distribuzione gas vadano incontro a un vero e proprio dissesto finanziario". La preoccupazione è palese, nel tono di Sara Bettinelli, sindaca di Inveruno e Presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Alto Milanese, intervenuta a Milano all'incontro organizzato sul tema nella Casa dei Comuni da Anci Lombardia. Ma si accompagna all'ottismo e alla speranza che - anche con il contributo di Anci Lombardia e di Anci Nazionale - si giunga a un chiarimento di una vicenda complessa, in cui a essere penalizzati sono i servizi al cittadino e in fondo, i cittadini stessi. "Dobbiamo continuare a credere che riusciremo, con il legislatore, Anci e il Mise, a disciplinare questo periodo di interregno tra la scadenza dei contratti esistenti e l'eventuale rinnovo. E' già stato sancito che - ad prorogatio - il canone da parte dei gestori è dovuto. Chiediamo il rispetto di quanto fissato e riaffermiamo con forza l'importanza di tutelare le nostre comunità".

La vicenda per punti
Con scadenza e modalità differenti, una serie di Comuni lombardi sono interessati dalla mancata corresponsione del canone concessione servizio distribuzione gas. Ovvero: ci sono concessionari che gestiscono il servizio in virtù di contratti affidati con gara venuti a scadenza che - dalla data di scadenza del contratto - pur continuando la gestione del servizio in tutto il territorio comunale, cessano la corresponsione del canone all'Ente locale concedente. 
Parliamo di mancati introiti rilevanti - per Inveruno, per esempio, in un budget da 8 milioni di euro/anno si tratta di un ammanco da 600 milioni di euro - e di alcune situazioni limite in cui i comuni - è il caso di Nerviano - rischiano di dover restituire il canone corrisposto ai gestori. "Anci Lombardia condivide la linea difensiva dei Comuni ed è pronta a impegnarsi, nelle sedi locali e centrali, perchè si arrivi a una chiara interpretazione normativa e a una circolare di chiarimento da parte del Mise, alla quale si sta già lavorando", commenta Roberto Scanagatti, presidente di Anci Lombardia. "Siamo pronti a un confronto serrato".

Anci Nazionale in prima linea con Anci Lombardia
Antonio Di Bari
, responsabile ufficio servizi pubblici locali di Anci, chiarisce: "Su spinta di Anci Lombardia, Anci intende restare accanto ai Comuni in questa battaglia per il riconoscimento di un punto già acclarato: il canone è dovuto". I prossimi passi su cui lavorare sono in sostanza due: "Chiederemo che venga prodotta, da parte del Mise, una circolare sul tema e, se necessario, una norma di interpretazione autentica".

 

(VV)

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