Il Ministero dell’Ambiente ha emanato il Decreto 24 febbraio 2015, n. 39, pubblicato sulla G.U. dell’8 aprile 2015, n. 81, che entra in vigore il 23 aprile. Con il Decreto sono approvati i criteri (riportati nell'Allegato A) "linee guida per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa (ndr: Environmental and Resource Costs) per i vari settori d'impiego dell'acqua, in attuazione degli obblighi di cui agli articoli 4, 5 e 9 della direttiva comunitaria 2000/60/CE". Oltre all’allegato A il Regolamento si compone di un Allegato tecnico contenente una "Proposta metodologica per la rendicontazione (reporting) degli aspetti economici".
Inoltre il Decreto stabilisce (articolo 2) che, oltre al rispetto di quanto disposto dalla Direttiva 2000/60/CE del Parlamento e del Consiglio europeo del 23 ottobre 2000 (Direttiva Quadro Acque), “per la programmazione 2015 - 2021 le metodologie disciplinate dal presente decreto si applicano progressivamente nei casi in cui le Autorità già utilizzano metodologie che consentono di conseguire risultati equivalenti”.
Stabiliti gli obiettivi di qualità e le modalità con cui conseguirli
L’Allegato A ricorda che “la Direttiva 2000/60/CE (DQA) stabilisce obiettivi di qualità e disciplina le modalità per conseguirli, anche attraverso l'attuazione di una idonea politica dei prezzi dell'acqua che incentivi un uso razionale della risorsa idrica e, in applicazione del principio chi inquina paga, consenta un adeguato contributo al recupero dei costi, compresi quelli ambientali e della risorsa. Il recupero dei costi nei vari settori d'impiego costituisce altresì un requisito di condizionalità ex ante per la politica di Coesione e l'accesso ai fondi strutturali del prossimo ciclo di programmazione”.