Le
Linee Guida per la prevenzione della corruzione nelle società e negli enti in controllo pubblico(in consultazione pubblica fino al prossimo 15 aprile) modificano i contenuti del Piano Nazionale Anticorruzione ed introducono o ribadiscono una serie di obblighi anche per le amministrazioni pubbliche controllanti:
1) Pubblicazione dell'elenco delle società e degli enti controllati e partecipati
2) Vigilanza sull'attuazione degli obblighi di prevenzione della corruzione nelle società e negli controllati/vigilati
3) Modifiche agli statuti delle società e degli enti controllati
4) Promozione di protocolli di legalità con gli enti partecipati, con specifici obblighi di prevenzione della corruzione e trasparenza.
Le nuove Linee Guida, inoltre, stabiliscono che le Società e gli Enti controllati dalla Pubblica Amministrazione sono esposte al rischio di corruzione al pari delle pubbliche amministrazioni controllanti, e, di conseguenza, devono adempiere a tutti gli obblighi della normativa:
1) Nomina di un responsabile della prevenzione e di un Responsabile della Trasparenza;
2) Adozione del Piano di prevenzione della corruzione e del Programma per la Trasparenza;
3) Istituzione, sul sito internet aziendale, della sezione "Società Trasparente e pubblicazione di quasi tutte le informazioni previste dal d.lgs. 33/2013;
4) Promozione dell'Accesso Civico.
Ovviamente gli obblighi di prevenzione della corruzione sono estesi alle Società controllate con alcuni adattamenti, che sono definiti dalle stesse Linee Guida; e l'applicazione delle Linee guida è sospesa per le Società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati e per le loro controllate.
Per evitare inutili duplicazioni, come già previsto dal Piano Nazionale Anticorruzione, le Società che hanno adottato un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001, possono integrare il Piano di prevenzione della corruzione e il Programma della Trasparenza all'interno del loro Modello.
(
Andrea Ferrarini, Rete Comuni)