Nell'aula magna del Palazzo di giustizia di Milano è stato inaugurato l'anno giudiziario tributario, con il presidente della Commissione tributaria regionale per la Lombardia Domenico Chindemi, che ha lanciato un allarme: "Le recenti inchieste hanno generato, nella pubblica opinione, un'emergenza morale, gettando discredito sulla magistratura tributaria, quando la maggior parte dei giudici operano con onore, lealtà e fedeltà. Molti di loro mi hanno manifestato grande amarezza per quanto sta succedendo". Si faccia pulizia se c'e' ancora qualcosa di marcio", è perciò il suo auspicio, mentre ricorda quanto sia ineludibile una seria riforma della giustizia tributaria.
L'evasione cresce e manca la fiducia Stato-cittadini
L'impatto del tasso di evasione, in Italia, è sempre molto alto e viene generato da forme di evasione necessitata e di evasione congenita: la prima si verifica quando la crisi economica induce il contribuente a soddisfare, con le scarse risorse a disposizione, i bisogni primari, la famiglia, i figli, trascurando i doveri fiscali. La seconda tipologia è quella tradizionale, finalizzata a sottrarre risorse allo Stato. "Alla radice manca la cultura della necessità, per lo Stato, delle risorse economiche derivanti dalle tasse pagate dai cittadini, in termini di maggiori servizi e strutture di utilita' generale, ritenendosi il pagamento delle imposte un obolo - da evitare o ridurre - a favore dello Stato, che, a sua volta, deve anche mostrare ai cittadini-contribuenti di saper utilizzare al meglio le risorse in un rapporto di reciproca fiducia che, oggi, sembra mancare da entrambe le parti", spiega Chindemi.
La giustizia lombarda è virtuosa
In ogni caso, "la giustizia tributaria della Lombardia è da annoverare tra le più virtuose del Paese, in termini di produttività, nonostante la generale diminuzione degli organici e i ritardi nella copertura urgente dei posti lasciati vacanti", si legge, ancora, nella relazione. Dai dati proposti dal presidente, nella sua relazione, emerge che i ricorsi pendenti al 31 dicembre 2015, presso la Commissione Tributaria Regionale Lombardia, sono 9.012, pari al 6,26% a livello nazionale, 8.609 gli appelli pervenuti nel 2015, con un incremento del 21,65% rispetto al 2014 (7.070), a fronte del +13,75% nazionale.
"I tributi locali (2.637 ricorsi) rappresentano il 15,93%, quelli erariali (13.919 ricorsi) l'84,07%, discostandosi, rispetto al valore nazionale, rispettivamente pari a circa il 34% e il 66%", continua. La Lombardia "si colloca al terzo posto per ricorsi decisi con una percentuale dell'11,33% su base nazionale", con "19.787 ricorsi definiti, pari all'8,11% su base nazionale, con un decremento del 10,49% rispetto al 2014", mentre gli appelli proposti dall'Ufficio sono 4.539, a fronte dei 4.079 proposti dai contribuenti. "Il rapporto di vittoria in grado di appello tra amministrazione finanziaria lato sensu e contribuente e' sostanzialmente paritario (2.449-43,41% per il fisco, 2.544-45,10% per il contribuente e 642-11,38% per reciproca soccombenza)", aggiunge.
Controversie per il 28% del valore nazionale
Il valore economico complessivo delle controversie, a livello regionale, è di 9.504.224.547,36 euro, pari al 28% del valore nazionale. Tra le Commissioni provinciali, il primo posto spetta a Milano, con 4.895.107.897,79 su 9.482 ricorsi pervenuti. Gli appelli decisi, a livello regionale, raggiungono un ammontare di 3.866.190.559,95 euro, di cui 1.133.439.309,92 euro favorevoli al contribuente e 1.531.377.259,14 euro a favore dell'Ufficio, le cause condonate o conciliate hanno un valore pari a 657.519.593,64 euro. I ricorsi definiti in Lombardia hanno un valore di 10.376.668.674,24 euro, pari al 30% di quello nazionale.
(VV)