Il piano di Poste Italiane che prevede, per la Lombardia, la chiusura di 61 uffici, soprattutto nei piccoli Comuni e l'apertura a giorni alterni di altri 121, sarà sospeso per qualche settimane e saranno considerate alcune eccezioni. Ne ha dato notizia il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava. "A seguito della risoluzione approvata dal Consiglio regionale il 3 marzo”, ha spiegato Nava, “abbiamo avviato immediatamente un dialogo con la Direzione nazionale di Poste italiane, ottenendo la sospensione del piano, che sarebbe dovuto entrare in vigore dal 13 aprile e la sua parziale revisione Abbiamo fatto presente le istanze dei nostri territori e le criticità del piano e abbiamo trovato disponibilità nel vedere riconosciute alcune specificità. Abbiamo concordato di completare congiuntamente l'analisi dei territori prima di dare definitiva attuazione al piano di Poste".
Come richiesto dal Consiglio regionale, sarà convocato la prossima settimana (dal 23 al 27 marzo) il Tavolo regionale, con i soggetti coinvolti, per discutere sulle possibili modifiche del piano di Poste Italiane: "si tratta”, ha sottolineato Nava, “di trovare proposte concrete e pragmatiche di soluzione che possano fare sintesi tra le esigenze dell'azienda e della collettività". Le Sedi territoriali della Regione sono già al lavoro per raccogliere i dati necessari. "Va tenuto presente infatti”, ha ricordato il sottosegretario, “che l'entrata in vigore del piano non è in discussione, dato che applica un decreto Ministeriale del 2008, aggiornato da una recente delibera dell'Agcom (2014)".
"E' stata riconosciuta – ha spiegato ancora Nava - la nostra esigenza di introdurre nel Piano criteri in più, oltre a quelli già previsti dalle leggi nazionali. In particolare, si tratta di elementi come la presenza di frazioni isolate, la difficoltà a raggiungere gli uffici anche per assenza di collegamenti, la mancanza di sportelli bancari nei Comuni dove è prevista la chiusura degli uffici, la desertificazione commerciale, oltre che la previsione di riduzione del servizio in zone ad alta valenza turistica". (Fonte: Lombardia Notizie)