SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - ISTRUZIONE
Istat

Giovani e percorsi educativi nei contesti urbani

13 Gennaio 2025
 

Nell’ambito delle Statistiche focus già pubblicate sulle città metropolitane, Istat ha presentato a fine 2024 un focus dal titolo “I giovani nelle città metropolitane: la fragilità dei percorsi educativi nei contesti urbani”, che si propone un’analisi comparata sulla condizione e i percorsi educativi e di istruzione dei giovani.
 

Attraverso un’ampia selezione di tematiche e di indicatori, calcolati sulla base di molteplici fonti Istat e Sistan, il focus descrive le caratteristiche socio-demografiche dei giovani di 0-24 anni, alcuni contesti in cui vivono, i percorsi educativi e di istruzione con confronti spazio-temporali. L’analisi di questo segmento di popolazione è condotta a partire dalla prima infanzia, fase in cui l’educazione e cura di qualità svolge un ruolo fondamentale come punto di partenza per il futuro successo scolastico e per ridurre le disuguaglianze educative già in età prescolare. Si prosegue con le fasce d’età adolescenziali e giovanili fino al completamento dell’intero percorso scolastico, con le competenze degli studenti e il livello di istruzione raggiunto dai giovani. L’analisi è integrata con alcuni indicatori di offerta sui servizi educativi per la prima infanzia e sulle strutture scolastiche.
 

L'obiettivo del documento è fornire spunti per migliorare l'inclusione e la qualità dell'istruzione, contrastando la dispersione scolastica e le disuguaglianze educative e prende in considerazione i contesti urbani e le rispettive articolazioni territoriali, costituite dal comune capoluogo, dalle cinture urbane di primo e secondo livello e gli altri comuni della città metropolitana.
 

Sintetizziamo alcuni punti salienti del focus, rimandando a una lettura del documento originale allegato.
 

Al 1° gennaio 2024, i giovani di 0-24 anni nelle città metropolitane sono 4,8 milioni, rappresentando il 22,6% della popolazione totale, con una significativa diminuzione rispetto al 1993.
 

I servizi educativi per la prima infanzia mostrano una copertura variabile, con il Nord e il Centro Italia che superano il target del 33%, mentre il Sud è in ritardo, eccetto Cagliari. ​ La spesa pro capite per i servizi educativi è più alta nel Nord e nel Centro rispetto al Sud. ​
 

Le iscrizioni scolastiche sono in calo, soprattutto nelle scuole dell'infanzia, mentre aumentano nelle scuole secondarie di secondo grado. ​ Le competenze degli studenti mostrano forti disparità territoriali, con il Sud che registra i risultati peggiori. ​
 

Il livello di istruzione dei giovani di 20-24 anni è più basso nel Sud, con una significativa differenza tra italiani e stranieri. ​ Infine, il 9% dei giovani di 15-24 anni non studia né lavora, con valori più critici a Palermo e Napoli.

(SM)

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