Nell’ambito delle Statistiche focus già pubblicate sulle città metropolitane, Istat ha presentato a fine 2024 un focus dal titolo “I giovani nelle città metropolitane: la fragilità dei percorsi educativi nei contesti urbani”, che si propone un’analisi comparata sulla condizione e i percorsi educativi e di istruzione dei giovani.
Attraverso un’ampia selezione di tematiche e di indicatori, calcolati sulla base di molteplici fonti Istat e Sistan, il focus descrive le caratteristiche socio-demografiche dei giovani di 0-24 anni, alcuni contesti in cui vivono, i percorsi educativi e di istruzione con confronti spazio-temporali. L’analisi di questo segmento di popolazione è condotta a partire dalla prima infanzia, fase in cui l’educazione e cura di qualità svolge un ruolo fondamentale come punto di partenza per il futuro successo scolastico e per ridurre le disuguaglianze educative già in età prescolare. Si prosegue con le fasce d’età adolescenziali e giovanili fino al completamento dell’intero percorso scolastico, con le competenze degli studenti e il livello di istruzione raggiunto dai giovani. L’analisi è integrata con alcuni indicatori di offerta sui servizi educativi per la prima infanzia e sulle strutture scolastiche.
L'obiettivo del documento è fornire spunti per migliorare l'inclusione e la qualità dell'istruzione, contrastando la dispersione scolastica e le disuguaglianze educative e prende in considerazione i contesti urbani e le rispettive articolazioni territoriali, costituite dal comune capoluogo, dalle cinture urbane di primo e secondo livello e gli altri comuni della città metropolitana.
Sintetizziamo alcuni punti salienti del focus, rimandando a una lettura del documento originale allegato.
Al 1° gennaio 2024, i giovani di 0-24 anni nelle città metropolitane sono 4,8 milioni, rappresentando il 22,6% della popolazione totale, con una significativa diminuzione rispetto al 1993.
I servizi educativi per la prima infanzia mostrano una copertura variabile, con il Nord e il Centro Italia che superano il target del 33%, mentre il Sud è in ritardo, eccetto Cagliari. La spesa pro capite per i servizi educativi è più alta nel Nord e nel Centro rispetto al Sud.
Le iscrizioni scolastiche sono in calo, soprattutto nelle scuole dell'infanzia, mentre aumentano nelle scuole secondarie di secondo grado. Le competenze degli studenti mostrano forti disparità territoriali, con il Sud che registra i risultati peggiori.
Il livello di istruzione dei giovani di 20-24 anni è più basso nel Sud, con una significativa differenza tra italiani e stranieri. Infine, il 9% dei giovani di 15-24 anni non studia né lavora, con valori più critici a Palermo e Napoli.
(SM)