SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA
Inquinamento

Nel 2024 l’aria migliora, ma non per tutti

20 Dicembre 2024
 

Legambiente Lombardia ha tracciato un quadro della qualità dell’aria nella nostra regione relativo al 2024. In generale, sono positivi i risultati relativi al particolato sottile (PM10), con dati medi annuali che consolidano il dato già positivo del 2023.

Tuttavia, l’analisi di Legambiente fa dei distinguo. Nei capoluoghi dell’Est Lombardia, Brescia e Mantova, e in pedemontani di Lecco, Sondrio e Varese, i dati sono positivi. Diversamente, Milano va in controtendenza con un aumento della concentrazione media, che va dai 27,8 ai 30 microgrammi di PM10 per metro cubo di aria, confrontando il dato 2024 con quello del 2023. Si tratta di un peggioramento del 7,6% nell’arco di un solo anno, che porta Milano, nel 2024, a contendere a Cremona il dato di città più inquinata della Lombardia. “Per immaginare la causa” evidenzia l’analisi “si può considerare il preoccupante aumento della motorizzazione nel capoluogo, da due anni a questa parte in crescita sopra la soglia psicologica di un’automobile ogni due abitanti (2023: 516 auto/1000 abitante). Rispetto alle città europee con cui si confronta, Milano continua ad essere un capoluogo in cui l’automobile privata e la logistica su gomma, responsabili di oltre il 40% del PM10, continuano a farla da padrona”.

Per quanto riguarda l’ambito regionale, Legambiente Lombardia evidenzia due aspetti. Da una parte, nel 2024 i dati registrano la tendenza a una lenta riduzione delle concentrazioni inquinanti in Pianura Padana. Una tendenza che, tuttavia, continua a essere insoddisfacente, se si confronta con i nuovi parametri della direttiva europea sulla qualità dell’aria, che deve ancora essere recepita nell’ordinamento italiano e che fissa una soglia di concentrazione media annua pari a 20 microgrammi/mc per i PM10: solo Sondrio, Varese, e Lecco hanno le carte in regola rispetto a questo inquinante.

Dall’altra parte, a questo miglioramento corrisponde, tuttavia, un elevato numero di delle giornate di smog sopra i limiti di legge, che sono quasi ovunque, con l’eccezione di Mantova, in deciso aumento rispetto all’anno precedente. “Un dato che si spiega con il regime meteorologico del 2024: una piovosità record in tutti i mesi da febbraio ad ottobre, con millimetri di pioggia anche doppi rispetto alla media. Precipitazioni abbondanti, il cui effetto è stato quello di abbattere le concentrazioni di inquinanti, ma non i giorni di picco di inquinamento, concentrati negli unici mesi in cui è piovuto nella norma, ovvero gennaio, novembre e dicembre”.

In questi mesi si sono verificati, infatti, i tre quarti dei picchi di superamento delle soglie critiche di concentrazione, ovvero 50 microgrammi al metro cubo come media giornaliera, per le quali, in attesa dell’adeguamento alla direttiva europea, sono oggi tollerate un massimo di 35 giornate di superamento all’anno. Solo Varese, Como, Lecco e Sondrio rispettano questo requisito, sebbene manchino al conteggio ancora diverse giornate di probabile smog da qui alla fine dell’anno.

(SM)


 

 

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