Anche quest’anno il Sole 24ore pubblica la classifica delle province italiane sulla base della qualità della vita. L’indagine prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle sei macrocategorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
Al primo posto c’è la provincia di Bergamo, che nel 2020, anno nero per il Covid, era al 52/o posto. Bergamo, che in generale migliora di quattro posizioni rispetto al 2023, è risultata prima per l’indice di emigrazione ospedaliera, cioè come città in cui più persone non residenti vanno a curarsi, che rientra nell’indicatore Demografia e società, dove la provincia occupa il settimo posto, mentre è terza nella categoria Ambiente e servizi. Nell’indicatore Cultura e tempo libero, la provincia si è aggiudicata il primo posto nell’indice di “sportività”, cioè l’indice elaborato per la presenza di atleti tesserati e società sportive e della diffusione dello sport paralimpico. I punteggi peggiori vengono dall’indicatore “ricchezza e consumi”, dove la provincia è arrivata complessivamente 23esima: è la 98esima provincia italiana per crescita del PIL procapite.
Dietro Bergamo anche due province abituate al podio: Trento che sale di un gradino rispetto all'anno scorso e Bolzano, che invece fa un salto di dieci posizioni (l'anno scorso era tredicesima). Come negli anni passati le province del Mezzogiorno si concentrano nella parte bassa della classifica: maglia nera è Reggio Calabria.
Le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità l'unica presente nei primi dieci posti è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all'edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (quarta), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno. Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana.
Le città metropolitane registrano un crollo diffuso: Milano di scende di 4 posizioni, passando al 12° posto, Firenze (36° posto) segna un -30 dopo essere stata in zona top 10 per tre anni consecutivi e Roma scende di -24 posizioni piombando al 59° posto. Torino perde 22 posizioni, arrivando al 58° posto subito davanti alla Capitale. Fanalini di coda sono invece Crotone, davanti a Napoli e Reggio Calabria.
(SM)