La gestione coordinata dell'accoglienza dei profughi è l'obiettivo che 22 comuni della provincia di Bergamo si sono dati firmando un protocollo d'intesa "di libera accoglienza diffusa" che è stato promosso dal Coordinamento degli enti locali per la pace. L'idea di fondo dell'iniziativa del Coordinamento è quella "dell'uno ogni mille", e che vede l'accoglienza nei comuni di un rifugiato ogni mille abitanti.
La lista dei firmatari del documento è composta dai comuni di Bergamo, Alzano, Arcene, Arzago, Boltiere, Lurano, Mapello, Casazza, Cenate Sopra, Cividate, Costa Mezzate, Curno, Dalmine, Levate, Osio Sotto, Paladina, Ponteranica, Ranica, San Paolo d'Argon, Scanzo, Villa di Serio e Valbrembo.
I 22 centri rappresentano una parte dei comuni che nella provincia oggi ospitano 1309 profughi. La sfida che viene lanciata con il nuovo documento si rivolge ora ai privati, poichè i comuni contano ora di trovare una sistemazione negli alloggi messi a disposizione dai privati, affiancando una rete che consenta l’integrazione di piccoli gruppi di persone.
Con questo documento si delinea un nuovo corso nella gestione del fenomeno immigrazione, poichè superata l'emergenza, come hanno affermato all’Ansa il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi e sindaco del capoluogo Giorgio Gori, “l'accoglienza diffusa è il secondo passo: un'accoglienza che permetta ai profughi di ambientarsi, di intraprendere l'iter burocratico per poter restare in Italia, per imparare la lingua”.