In tempi di grande incertezza come quelli attuali, tra guerra, recessione ed elezioni, è ancora più utile e interessante la fotografia scattata da Coop nel “Rapporto Coop 2022 - Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” (parte integrante di italiani.coop, il portale di ricerca e analisi sulla vita quotidiana degli italiani curato dall’Ufficio Studi Coop). Presentato l'8 settembre a Milano, racconta di un'Italia in allerta, consapevole di essere sull'orlo di un precipizio, in cui l'unica consolazione sembra venire, ancora una volta, dal cibo. E, sorprendentemente, a generare la maggiore preoccupazione nella popolazione è l'emergenza climatica e la consapevolezza che, senza una serie di interventi decisi nel breve periodo, le cose sono destinate a peggiorare in modo irreversibile.
Dopo due anni di pandemia, una tempesta perfetta
"Il sommarsi simultaneo di una serie di eventi terribili e imprevisti ha innescato nei primi mesi del 2022 una tempesta perfetta", commenta Albino Russo, direttore generale ANCC Coop. Sopravvissuti al Covid, ma attoniti e circospetti gli italiani non minimizzano affatto le tensioni economiche e sociali, ma pongono al primo posto delle loro preoccupazioni l’emergenza generata dalla crisi climatica. Il 38% ritiene che il prossimo accadimento epocale sarà proprio da questa derivante, il 56% ritiene che questa emergenza debba avere la massima priorità a livello nazionale e internazionale ed è ancora la preoccupazione ambientale ad avere il maggiore impatto sul loro stato d’animo; lo afferma il 39%, ben 11 punti percentuali in più rispetto ai timori generati dalla guerra in Ucraina. I temi ambientali arrivano prima anche della pur temuta inflazione (almeno per il momento). Il 57% dichiara già oggi la difficoltà di pagare l’affitto, il 26% pensa di sospendere o rinviare il pagamento e se restringiamo il campo a luce e gas un italiano su 3 entro Natale potrebbe non coprire più le spese per le utenze.
Classe media in difficoltà, lavoro sempre più povero
L’Italia colpita dalla tempesta perfetta si scopre infatti un Paese più vulnerabile con la classe media sempre più in difficoltà, una parte che rimane indietro (24 milioni che nel 2022 hanno sperimentato almeno un disagio) e una netta crescita dell’area della povertà vera e propria (+ 6 milioni nell’ultimo anno). Per converso cresce il mercato del lusso. La forbice si divarica e in un futuro sospeso che il 48% dipinge come instabile e precario ritorna il clima da austerity sia per le grandi spese (non si comprano le auto, né gli elettrodomestici, si rimanda a data a destinarsi l’acquisto della nuova casa) sia per le piccole rinunce al superfluo di tutti i giorni. I più avveduti (68%) non si sono fatti trovare impreparati nemmeno nella sbornia estiva e hanno già avviato la loro personale spending review, il 17% dichiara invece l’intenzione di farlo con l’arrivo dell’autunno. D’altronde anche lavorare non basta più e il lavoro è sempre più povero; nel rapporto tra costo della vita e stipendi medi, l’Italia è il fanalino di coda tra le principali economie europee.
Tra dipendenze e amore per sè stessi
Crescono anche le dipendenze, gli eccessi, i comportamenti disfunzionali in una spirale che interessa comunque una minoranza, di solito la più fragile, mentre di fronte al caos del mondo rispunta la dimensione personale come meta di tutte le attenzioni; la salute, il benessere, gli affetti, l’amore. Questa dimensione rende ragione dei desiderata degli italiani che guardando avanti vogliono fare ciò che davvero gli piace (lo afferma il 54% del campione) seguito da propositi di mangiare meglio e mettersi a dieta (47%), rivendicare i propri diritti (44%), accettare anche le proprie imperfezioni (40%), curare l’aspetto esteriore (39%), stare con gli amici (38%). Una sorta di rifugio nella propria confort zone benché permanga la percezione che qualcosa stia per accadere e da qui l’atteggiamento vigile, circospetto, all’erta dei nostri connazionali. (VV)