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L'intervista

Quale futuro per il Manifesto per il Po

19 Febbraio 2021
 

Sul numero di gennaio-febbraio di Strategie Amministrative è pubblicata un’intervista al segretario dell’Autorità di Bacino del Po, Meuccio Berselli. Il segretario, partendo dall’istituzione della Riserva Mab Unesco del tratto medio padano del Po, illustra i piani per il Grande fiume.

All’individuazione di questi piani ha dato un importante contributo  l’associazione Manifesto per il Po, che ha raccolto e sviluppato in questi anni numerosi idee e progetti.

 

Ne abbiamo parlato con Luca Imberti, portavoce dell’associazione che ci ha raccontato obiettivi e iniziative del Manifesto; “La principale istanza del Manifesto è stata il piano strategico del Po che l’Autorità di Bacino ha fatto propria. Abbiamo sempre sottolineato la necessità di un progetto che intervenga sulle risorse del fiume affinché producano effetti anche economici, favorendo attività, turismo, ambiente e paesaggio. Il Manifesto ha avuto in questo una piccola parte, aggregando una comunità di identità e di intenti e lanciando alcune idee e qualche spunto di metodo”.

 

Imberti sottolinea l’importanza della partecipazione attiva di questa comunità “per una gestione duratura dei beni comuni”, rilevando tuttavia gli ostacoli che il processo partecipavo ha incontrato. “La partecipazione per essere incisiva richiede una direzione forte e risorse adeguate. Altrettanto occorre per sollecitare progetti “dal basso” e dar loro gambe, o per costituire reti di dati pubbliche. Ci vuole una regia che garantisca qualità e continuità.  Proprio per questo va rimarcato il ruolo fondamentale di guida e di regia che sta assumendo l’Autorità di Bacino, senza per questo sminuire quello del sistema dei parchi e le azioni e le disponibilità di talune realtà associative, tra cui Anci Lombardia, pronti ad affrontare tematiche nuove e assumere responsabilità più estese”.

 

Il  Manifesto per il Po è oggi a un bivio: “in quanto associazione di fatto, senza stato giuridico, ha solo indiretta capacità di azione. Stiamo quindi discutendo quali elementi del percorso avviato sia più opportuno ed efficace trasferire alla responsabilità delle istituzioni e dei sottoscrittori e se vi sia ancora un ruolo “ombrello” per progetti e aggregazioni che concorrano ai processi avviati, e in che forme”.

(Foto: Fiume Po Boretto, AdbPo.it)

(SM)

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