Gli elementi di una bella storia dell'orrore ci sono tutti. Una casa infestata, un fantasma che di notte suona il pianoforte, un edificio che a dispetto degli anni e delle calamità atmosferiche resiste: il portale americano Atlas Obscura ha dedicato un lungo articolo, con video, a Villa de Vecchi, un gioiello architettonico costruito tra il 1854 e il 1857 a Cortenova, in provincia di Lecco. Ne ricostruisce la storia, evidenziando anche le pessime condizioni in cui si trova ora, e riporta molte delle leggende metropolitane che la riguardano.
La Casa Rossa, da gioiello architettonico a luogo di terrore
La Villa De Vecchi, soprannominata Casa Rossa per via del suo originario colore, nasce per volere di Felice De Vecchi, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano. Si distingue sin da subito per gli arredi spettacolari: il conte aveva infatti una grande passione per l'oriente e aveva guarnito i tre piani della villa con molti oggetti provenienti da varie parti del mondo. La villa era circondata da un grande parco in cui - e qui cominciano i misteri - una fontana oggi misteriosamente scomparsa. La villa venne ufficialmente abbandonata nel 1938 dagli eredi della Famiglia De Vecchi; negli anni successivi fu abitata da alcuni sfollati, poi nel 1959 la tenuta venne acquistata dai Medici di Marignano. All'inizio degli anni ottanta, il complesso venne rilevato da alcune famiglie di imprenditori locali, ma nel frattempo era stata depredata della mobilia e vandalizzata. Ormai da decenni si trova in uno stato di abbandono.
Fantasmi, omicidi, suicidi
Sono tante le sospette presenze che sarebbero presenti nella villa. Pare che durante le notti del solstizio d'estate o quello d'inverno si possa sentire un lamento femminile proveniente dall'interno, appartenente presumibilmente all'amante dello storico proprietario, uccisa all'interno delle mura. Inoltre, si racconta che la casa sia il luogo in cui, con il passare degli anni, sono avvenuti dei suicidi a cui le autorità non sono riuscite a dare una descrizione accurata. Si racconta anche che nelle ore notturne, è possibile udire un suono di pianoforte proveniente dalla sala, dove tuttora è presente un vecchio piano, ormai distrutto.
L'interesse del FAI e il rischio idrogeologico
Ad avviare una solida campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla villa è stato il FAI - Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con l'amministrazione comunale: nel 2012 sono state raccolte 250 firme che però non sono servite per la ristrutturazione della villa (per cui servirebbero 6 milioni di euro), per quanto i vecchi proprietari si fossero detti disposti a cederla anche gratuitamente. Il futuro della villa pare molto incerto, dato che la Provincia di Lecco e la Sovrintendenza ai beni culturali hanno stabilito l'esistenza di un pericolo di tipo idrogeologico medio-alto nella parete della montagna limitrofa, bloccando così, per il momento, ogni possibile intervento di restauro. (Valeria Volponi)