SEZIONE: SICUREZZA E LEGALITA' - WELFARE E POLITICHE GIOVANILI - FINANZA E TRIBUTI
Comuni

Sicurezza e Stabilità: incontro Anci - Governo lunedì 14 gennaio

10 Gennaio 2019
 

"Un caffè con Salvini? Non devo rispondere io ma magari posso proporre di prendere una camomilla per stare tutti più tranquilli". Si conclude con questa battuta scherzosa del Presidente dell'Anci Antonio Decaro il confronto a distanza tra i Comuni e il Governo sul decreto sicurezza e la legge di stabilità dopo che, nel corso del direttivo dell'Associazione che si è tenuto questa mattina a Roma a seguito delle recenti polemiche sul decreto promosso dal Ministro dell'interno, è stato annunciato per lunedì prossimo l'incontro tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e una delegazione dell'Anci in merito ai due provvedimenti.
La dichiarazione del Sindaco di Bari è stata una risposta a quella del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, per il quale "fa bene il Presidente Conte a incontrare i Sindaci. Un caffè non si nega a nessuno, ovviamente il Decreto funziona, non si tocca e rimane così com'è, applicato e apprezzato dal 99% dei Sindaci". 

Le posizioni dell'Anci
Lasciando in secondo piano lo scambio di battute, la trattativa tra l'esecutivo e i Comuni muove attorno all'obiettivo di "modificare l'applicazione tecnica del decreto", come ha sostenuto il vicepresidente vicario dell'Anci Roberto Pella durante il direttivo.
In particolare, ha evidenziato Decaro, l'Anci al Governo solleciterà tre chiarimenti particolari sul tema della legge sulla sicurezza: la possibilità di mantenere l'accesso allo Sprar delle persone vulnerabili; l'applicazione di modalità uniformi per la presa in carico da parte delle Asl dei richiedenti asilo e il diritto a conoscere le persone presenti nei centri di accoglienza, con numero di componenti, sesso e età. "Al governo chiederemo un approfondimento tecnico - ha spiegato Decaro - che molto probabilmente porterà all'emanazione di una circolare"; inoltre la delegazione dei Sindaci chiederà una verifica del costo dei migranti, "perché con 45 euro non è possibile coprire i costi da parte dei sindaci".
Decaro incontrando la stampa è intervenuto anche in merito alle diverse posizioni interne all'Anci, spiegando "che ci sta che i Sindaci abbiano sensibilità diverse, ed è anche giusto che ogni singolo Sindaco esprima una sua propria posizione, ma questa non è la posizione dell'Anci". In tal senso le firme dei Sindaci schierati a favore del decreto sicurezza per il Presidente Anci sono servite a "chiarire la posizione che l'Anci ha sempre espresso, tra l'altro in Commissione Immigrazione e nel Consiglio Nazionale, il tutto per ben 12 volte. E oggi in sostanza abbiamo confermato che l'Anci opera ogni volta una forma di mediazione".

Il fronte "stabilità 2019"
Altro tema di confronto col Governo è quello della legge di stabilità 2019, sul quale si è espresso il Presidente del Dipartimento finanza locale di Anci Lombardia Andrea Orlandi, considerando come "siamo di fronte a una Legge di stabilità dalle molteplici sfaccettature: se da un lato come Anci siamo vicini alla battaglia dei grandi Comuni, che avvertono una preoccupante inversione di tendenza sul fronte dei fondi a disposizione, con il taglio di ulteriori 110 milioni di euro del fondo compensativo IMU e il mancato riconoscimento di 560 milioni di euro relativi al taglio del DL 66 scaduto nel 2018, dall'altra evidenziamo come per i piccoli e medi centri fino ai 20 mila abitanti sono stati liberati 400 milioni di euro per investimenti nella manutenzione e messa in sicurezza di scuole, strade ed edifici pubblici". Orlandi ha inoltre evidenziato come "tra gli aspetti positivi del provvedimento segnaliamo il ripristino delle risorse destinate al bando periferie, il definitivo superamento del saldo di competenza e l'introduzione di alcune semplificazioni a beneficio dei piccoli Comuni, mentre non possiamo che definire incomprensibili e inefficaci le sanzioni previste per i Comuni sui ritardi dei pagamenti. Infine sembrano dimenticati altri temi come il ristoro degli aumenti contrattuali del personale o la rinegoziazione di tutti i mutui in capo alla Cassa Depositi e Prestiti".
"Sulla base di queste osservazioni chiediamo quindi nell’immediato un intervento correttivo e un confronto con il governo", ha concluso Orlandi.
Sul provvedimento si è fatta sentire anche la voce del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine del direttivo romano, evidenziando come "la manovra è contraria ai grandi Comuni, è sbagliato andare al muro contro muro su ogni legge, ma con le risorse messe in campo per i milanesi ci sarà inevitabilmente un decadimento dei servizi". (LS)

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