"La valutazione complessiva dei Comuni sulla legge di bilancio non può essere positiva, nonostante vi siano misure favorevoli e significative su alcuni versanti. Dopo alcuni anni di assenza di tagli alle risorse comunali, rammarica fortemente che si torni al passato con tagli diretti che sembrano riguardare solo i Comuni". Partono da qui le valutazioni di Anci e Fondazione Ifel sulla Legge di Stabilità 2019 (qui i testi dal sito della Camera) riportate nella nota di lettura che pubblichiamo in questa pagina.
Gli aspetti positivi
L'analisi Anci - Ifel non tralascia di considerare le positività portate dalla manovra, soprattutto in merito ai "miglioramenti sul versante della capacità di spesa per investimenti (abolizione vincoli finanziari e contributi)", che però "non compensano l’ulteriore stretta di parte corrente che i Comuni dovranno fronteggiare per il 2019, dopo aver contribuito in modo straordinario e sproporzionato al risanamento dei conti pubblici nel recente passato".
Dove nasce lo scontento
Per l'Associazione dei Comuni "la restituzione di agibilità alla leva fiscale territoriale è solo un normale ritorno alla normalità ordinamentale e costituzionale, a quella autonomia di entrata e di spesa assegnata dall’articolo 119 della Costituzione", mentre preoccupa "la grave stretta operata sulla spesa corrente", derivante "da un concorso di misure e previsioni negative".
La nota Anci-Ifel, alla luce della dettagliata analisi della norma, evidenzia come "la legge di bilancio è sostanzialmente iniqua e introduce a sfavore dei Comuni una disparità di trattamento rispetto agli altri livelli di governo: prevede nuovi tagli e non restituisce le risorse sottratte da norme i cui effetti sono conclusi, come invece dovrebbe e come è accaduto per altri comparti oggetto delle stesse norme. Sembra venir meno un principio di eguaglianza istituzionale, con eventuali profili di illegittimità costituzionale".
Le richieste dei Comuni
Di fronte a queste considerazioni "l'Anci chiede un provvedimento urgente finalizzato a evitare contenziosi e ad assicurare maggiori spazi di manovra limitando al minimo le insostenibili riduzioni di risorse di parte corrente, fondamentali per assicurare il ruolo dei Comuni nella ripresa economica e nella gestione dei servizi locali". (LS)