L'Europa crede sempre di più nelle smart cities. Prova ne è l'annuncio del 22 agosto della Commissione Europea, secondo cui la strada da percorrere per un futuro sostenibile è favorire gli investimenti nelle città intelligenti, nuclei abitativi con tecnologie in grado di favorire uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente. E per raggiungere questo obiettivo è pronta a investire tra i dieci e i dodici miliardi di euro fino al 2020. Queste risorse saranno destinate, in particolare, a infrastrutture e sviluppo urbano, pur continuando a perseguire il contemporaneo impatto su pil, crescita, occupazione, produttività, qualità della vita e benessere della persona.
Lo scenario ANCI: tanti progetti, ma ancora da realizzare
Secondo i dati ANCI che sulle «città intelligenti» italiane ha attivato un Osservatorio, al 20 gennaio 2016 sono stati lanciati 1.308 progetti che coinvolgono 15 milioni di cittadini in 158 Comuni per un investimento totale di 3,7 miliardi di euro. I settori che contano più progetti sono quelli relativi alla mobilità, all’ambiente e alla partecipazione dei cittadini mentre il più finanziato è quello dedicato alla pianificazione e alla governance. Molto diversificata la lista dei progetti: dalla gestione intelligente dei rifiuti alle app per segnalare spazi verdi o luoghi da riqualificare, dal bike sharing ai servizi medici a domicilio, che tuttavia, in massima parte, portano o l’etichetta di «approvato e in attesa di avvio» o quella di «avviato e in sviluppo». Altri ancora si assomigliano o sono addirittura uguali, anche se sviluppati in luoghi diversi da enti differenti. «La mappa italiana è ricca di eccellenze ma è frammentata e ancora a macchia di leopardo», conferma Gianni Dominici, direttore generale di Forum PA. Manca «la volontà di fare sistema e unire ai singoli progetti anche una visione di progetto paese-città».
Il differenziale geografico
E ancora una volta, l’Italia appare divisa in due: grandi o piccole che siano, infatti, le città intelligenti più vicine ai cittadini e più vivibili sono al Centro-Nord. Milano, Bologna e Firenze sono in testa alla classifica generale City Rate 2015 (l’indagine annuale, realizzata da Forum PA con la collaborazione di Openpolis), seguite da Modena, Venezia, Parma, Reggio-Emilia, Trento, Padova e Trieste, che chiude la top ten. Bisogna arrivare al 43esimo posto per incontrare la prima città del Sud, Cagliari, seguita da Lecce (54esimo posto) e Matera (58esimo). (VV)