A circa due anni dall'entrata in vigore del nuovo regolamento, la nuova classificazione europea dei rifiuti è diventata legge anche in Italia. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge n.91 del 20 giugno 2017 le disposizioni della decisione e del regolamento dell’Unione Europea pubblicati nel dicembre 2014 diventano parte integrante del Testo Unico Ambientale. La nuova legge supera i dubbi sollevati dalla sopravvivenza nel corpus normativo nostrano delle tracce della 116/2014, la precedente, oltre a formalizzare l'obbligatorio adeguamento delle norme Italiane a quelle comunitarie.
Le associazioni di categoria avevano sollevato, sin dall'introduzione del regolamento, dubbi sull’operatività legati alla definizione della caratteristica di pericolosità “eco-tossico” contrassegnata dalla sigla HP 14. Dubbi ai quali il Consiglio Europeo ha cercato di porre fine con un regolamento emanato l’8 giugno scorso in cui proprio la definizione della voce “HP 14 Ecotossico” contenuta dal regolamento datato dicembre 2014 è stata sostituita da una serie di condizioni molto più puntuali. I metodi di calcolo sono piuttosto complessi e operano distinzioni legate ad una casistica relativa alle indicazioni di pericolo determinate dai codici definiti nel regolamento del Parlamento e del Consiglio Europeo n. 1272 del 2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele. Ma per lo meno, se applicati, sono incontrovertibili.