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EVENTO

Addio a The Floating Piers, un successo però...

4 Luglio 2016
 

Ha salutato i moltissimi ancora in attesa, che speravano in un prolungamento dell'evento e così com'era comparsa, sparirà presto dalle acque del lago d'Iseo The Floating Piers, la monumentale opera di Christo che ha consentito di camminare sull'acqua a circa un milione e mezzo di persone. Il doppio, di quelle attese: un numero impressionante, che partecipando a una sorta di rito esperienziale collettivo - ci siamo abituati a vederli nelle lunghe code fuori dai padiglioni di Expo, nelle strade affollate dei Saloni milanesi, nella ricerca di entrare alle mostre più ambite - ha fatto parlare la stampa nazionale ed estera...e ha creato enormi problemi alla viabilità, alle strutture ricettive, al sistema di accoglienza del lago di Iseo e di intorni, del tutto impreparato ad accogliere l'onda di visitatori.

 

Viabilità e accoglienza inadeguate al flusso
Stazioni ferroviarie chiuse per ragioni di ordine pubblico, allarmi dei sindaci coinvolti, frustrazione da parte di chi non è riuscito a raggiungere il sito: "In questi giorni mi sento un po’ il sindaco di Lampedusa: anche ieri notte sono proseguiti gli sbarchi", aveva detto Fiorello Turla, primo cittadino di Montisola, precisando: "Siamo al collasso, arrivano addirittura a nuoto. Bisogna davvero trovare il modo di “respingere“ la gente, non possiamo continuare di questo passo". lI giorno dell'apertura Sulzano (il paese da cui partono i Piers) già scoppiava: "Il territorio è saturo, è sconsigliato intraprendere viaggi verso l'opera", annunciavano gli organizzatori verso le 15.  "Stiamo facendo il possibile e l’impossibile - ha sempre garantito, Paola Pezzotti, sindaco del paese: tutti stiamo buttando il cuore oltre l’ostacolo. Ma i problemi sono dietro l’angolo". In assenza di una pattuglia che bloccasse l’accesso a Sulzano: "Quando ho aperto le finestre mi sono trovata davanti una scena apocalittica: auto dappertutto, sui prati, davanti ai cancelli delle case... Il problema vero è che, anche bloccando i trasporti, la gente spunta da tutte le parti". Le cose sono peggiorate quando è stata annunciata la chiusura della passerella da mezzanotte alle sei del mattino: "Mi sono opposta con tutte le mie forze alla apertura serala - spiega Turla -: in caso contrario non avremmo potuto garantire il servizio necessario per la rimozione dei rifiuti, la pulizia delle strade, la sistemazione del tessuto... Abbiamo dovuto allestire una sorta di “cordone sanitario” per far passare i camion che dovevano portar via la spazzatura".

 

L'idea di Christo: "l'attesa è parte dell'evento"
Allestita per soli 16 giorni, dal 18 giugno al 3 luglio, secondo le stime della prefettura di Brescia la passerella flottante ha accolto in media centomila persone al giorno. Ammirato l'artista del progetto, il bulgaro Christo: "La gente viene da ogni parte per camminare verso il nulla. Non per lo shopping, non per incontrare gli amici". Che ammoniva: "Se non avete pazienza, non venite. L'attesa fa parte dell'esperienza". Così come la pioggia, il vento, il sole, la luce del giorno e il buio.

 

Ma con l'arte si mangia?

Spenti i riflettori, la domanda a cui bisognerà dare risposta è a quanto ammonta l'indotto generato da questo maxi evento: l'opera è stata pagata in proprio da Christo stesso - 15 milioni la spesa finanziata vendendo i bozzetti (nella foto) e i modelli preparatori dell'opera - ma è ancora presto per calcolare esattamente i benefici per il territorio. Ne parleranno, in una conferenza stampa, il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni e l'artista. Intanto, Legambiente ha calcolato che l'impatto dei visitatori, con la gestione di sicurezza, treni, pulmini, salute e rifiuti, sarebbe costata al pubblico almeno 2,8 milioni di euro. A fronte di stime esultanti che arrivavano a parlare di un indotto superiore, addirittura, ai "49 milioni di euro".

 

Valeria Volponi

 

 

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