SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE - ISTRUZIONE
BUONE PRATICHE

Lo sviluppo dei Comuni può passare dalle Università

4 Luglio 2016
 

Pisa è la prima città italiana a dare corpo attuativo alle indicazioni fissate a settembre 2015, a Pavia da ANCI e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) che avevano siglato il protocollo nazionale delle linee guida nazionali per favorire e sviluppare la collaborazione fra città ed Atenei: reciproci accessi a strutture e servizi, governance condivise, investimenti ed iniziative comuni.
A Palazzo Gambacorti, è stato firmato il 'Patto attuativo del Protocollo Anci-Crui', documento che fissa 10 obiettivi in cui Comune di Pisa ed Università si impegneranno a sviluppare sinergie e progetti per lo sviluppo reciproco e per il territorio. Si parte da ben 64 progetti già avviati, che spaziano dal bikesharing al recupero dell'area del Santa Chiara, dall'edilizia studentesca alle collaborazioni su ricerca e innovazione. "Siamo stati la prima università - afferma il rettore Augello - a fare un studio insieme a Irpet sull'impatto economico che il nostro Ateneo ha sull'economia della città, ottenendo risultati sorprendenti".
 

Rendere il territorio più attrattivo per le aziende
Visto il peso che l'Università ha in città, il piano attuativo è una sorta di evoluzione naturale in favore dello sviluppo del Comune e può essere un modello per altre città. Fra i progetti in via di sviluppo che troveranno nuova linfa grazie al contributo universitario, il sindaco Marco Filippeschi ha citato: "Lo sviluppo dell'area costiera, il sistema museale e le intese con la Regione, Cittadella Galileiana e recupero della Sapienza", e attività d'impresa: "La Leitner, l'azienda del Pisa Mover, ha migliorato il suo progetto sfruttando personale altamente formato locale, usando poi il know how in gare internazionali. Il bikesharing Ciclopi è nato da tesi di laurea di ingegneria. Tutto rientra nell'alveo dell'attrattività del territorio anche chiaramente per investimenti di aziende".

 

Programmare lo sviluppo della città
Dalla collaborazione viene anche la programmazione dello sviluppo della città. C'è il tema, per esempio, delle residenze studentesche - servono 500 nuovi alloggi per gli studenti - e dello sviluppo complessivo dell'urbanistica universitaria: "Si cercherà di organizzarla sempre più per poli, a cui allacceremo i servizi cittadini", osserva Filippeschi. "Con oltre 50mila studenti su 90mila abitanti - considera il rettore Augello - è chiaro che ci sia una progettualità da affrontare. Abbiamo tanti esempi di spessore che danno lustro all'Università e alla città, e questo è possibile solo grazie alla collaborazione che abbiamo avuto in questi anni. Siamo a fianco del Comune".
 

L'ipotesi di gestione della biblioteca provinciale
Un ulteriore caso di sinergia potrebbe essere la soluzione per la gestione della biblioteca cittadina, oggi in uno stato precario. "Siamo a disposizione per la gestione - ha affermato il rettore Augello - non è facile definire i passaggi, ma ci stiamo lavorando". Conferma Filippeschi: "E' un momento istituzionale difficile, fra competenze incerte e tagli, ma stiamo pensando ad un grande hub per studenti e città. Le verifiche per la fattibilità, sono in corso".

 

(VV)

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