A 70 anni dal voto femminile Anci convoca per il 21 aprile a Roma gli Stati Generali delle Amministratrici, "perché è necessario rendere evidente l'impegno femminile nelle amministrazioni locali, impegno che ha permesso di dare il via a politiche anticipatrici di quelle nazionali, come è stato per l'apertura degli asili comunali e dei centri anti violenza. Questo evento sarà l'occasione per far sì che in Anci si capisca che la presenza femminile è fondamentale". Con questa concretezza Simona Lembi, Presidente della commissione Anci pari opportunità, servizio civile, politiche giovanili e sport, ha aperto l'evento “Lavoro, economia e bilanci di genere” organizzato da Anci a Milano, in preparazione degli Stati generali.
Il contesto lombardo
Durante l'iniziativa tenutasi al Museo del Risorgimento di Milano, Siria Trezzi, Vicepresidente di Anci Lombardia e Sindaco di Cinisello Balsamo, ha evidenziato che "Anci Lombardia ha due vice presidenti donna e, sempre in Lombardia, due città di grandi dimensioni come Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni hanno un sindaco donna", segno che "le tematiche di genere siano sentite in questo territorio". Per Trezzi si deve però lavorare per "andare oltre una liturgia amministrativa improntata secondo una logica maschile. Dobbiamo rivedere, ad esempio, le convocazioni dei consigli comunali, dobbiamo pensare a tempistiche che possano garantire una partecipazione democratica delle donne e che possano far conciliare i diversi impegni".
I saluti della città di Milano sono stati portati da Francesca Zajczyk, delegata del sindaco per le pari opportunità, che ha ritenuto riflettere su "come l'agenda di genere ha influenzato l'azione amministrativa milanese, capace di alzare al 40% la presenza delle donne nei CdA delle aziende del comune, e a fare aumentare la presenza femminile tra i dirigenti comunali".
L'evento è stato inoltre l'occasione per ricordare "la figura di Laura Prati, sindaca che è morta svolgendo il proprio servizio per la comunità, rispettando le leggi e chiedendone il rispetto", come ha detto Simona Lembi, Assessore al post Expo e alla Città Metropolitana di Regione Lombardia, che si è soffermata sull'impegno regionale per contrastare la violenza sulle donne.
Le riflessioni delle università
Cecilia Robustelli, docente di linguistica italiana dell'università di Modena, si è soffermata sulla necessità "che le amministrazioni adottino un linguaggio di genere", perché "anche se oggi la questione sembra risolta, la lingua delle amministrazioni pubbliche rimanda a una filiera di immaginazione che lavora sull'identità di genere della donna in politica secondo dei codici superati".
Cristiana Fioravanti, delegata per le pari opportunità dell'università di Ferrara, ha presentato il bilancio di genere dell'università ferrarese, "unico esempio in Italia", che "fotografa le azioni sulla parità svolte all'interno dell'istituzione universitaria".
L'economista femminista Tindara Addabbo, dell'università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ha considerato come "trascurare le donne nell'accesso a lavoro retribuito significa penalizzare la crescita del Pil", e, sulla base dell'evidenza che "la possibilità di accedere al mercato del lavoro è ancora preclusa nelle zone dove bambini non possono accedere ai nidi", ha promosso un modello elaborato in università per definire una lista delle dimensioni di valutazione del benessere e delle disuguaglianze di genere".
Le esperienze locali
Non sono mancate delle testimonianze dai Comuni italiani. L'assessore modenese Andrea Bosi ha sottolineato "l'importanza di fare rete, per sopperire alla mancanza di una guida che possa orientare la pratica amministrativa in questo settore". Bosi ha continuato ricordando "l'impegno del comune di Modena a rivedere i documenti e gli atti, riscrivendoli con un linguaggio amministrativo rispettoso del genere, accompagnato all'importante lavoro sulla disciplina delle pubblicità e sulle questioni LGBT".
Da Nola era presente l'assessore Carmela de Stefano, che ha riassunto "l'impegno politico e amministrativo per dare il giusto valore alle tematiche di genere nell'agenda comunale", ed ha evidenziato la positiva esperienza con i ragazzi e lo sforzo "per coniugare le pari opportunità e lo sport".
Ha concluso la carrellata di esperienze la città di Torino con l'assessore Ida Curti, che ha evidenziato come il capoluogo piemontese sia "tra le città che più hanno investito sul tema della parità, lavorando sull'adeguamento del linguaggio e della modulistica, impegnandosi nel contrasto della violenza sulle donne e promuovendo da tempo l'esperienza del bilancio di genere". (LS)