SEZIONE: LAVORI PUBBLICI ED EDILIZIA - ISTRUZIONE
Edilizia scolastica

Scuola: tra digitalizzazione e riqualificazione edilizia

1 Marzo 2016
 

Un interessante convegno di inizio febbraio ha affrontato due temi inerenti la scuola: digitalizzazione e riqualificazione edilizia. Organizzato nell’ambito di RisorseComuni da Anci Lombardia, si è trattato, come ha detto in apertura dei lavori il Presidente del dipartimento istruzione di Anci Lombardia, Franco Maffè, “di un momento importante per valorizzare al meglio il cambiamento epocale che si prospetta”.
Gran parte dell’incontro è stata dedicata alla scuola digitale, con la testimonianza dei Comuni di Monza e Brianza e Cinisello Balsamo. Nel presentare l’esperienza monzese, l’assessore all’innovazione del Comune di Monza, Egidio Longoni, ha sottolineato che “il processo di digitalizzazione della città avviato da tempo si sta indirizzando anche alle scuole. Stiamo implementando la connettività che consenta l’accesso a internet a tutte le scuole del territorio comunale e approntando la wifi in tutte le classi. Vogliamo arrivare a una scuola che va anche oltre il 2.0 perché gli alunni siano i protagonisti della cittadinanza digitale”. Nella stessa direzione si muove il progetto di Cinisello Balsamo, sviluppato con l’Università Bicocca, come ci hanno confermato Davide Diamantini, docente del dipartimento scienze umane per la formazione dell’Università, e Mario Conti, dirigente del settore servizi sociali ed educativi del Comune di Cinisello Balsamo. ”Il modello di intervento che abbiamo proposto” ci ha detto Diamantini “ha oggi raccolto l’attenzione anche di altri Comuni, come Rho, Pero, Carugate, Cernusco sul Naviglio e ora anche Sesto San Giovanni. L’obiettivo è definire un modello di infrastrutture coerente per tutte le scuole del territorio comunale, mettendo a disposizione un sistema non solo indirizzato alla didattica, ma che consenta anche di comunicare con le amministrazioni locali”.


Riqualificazione edilizia
In tema di edilizia scolastica sono stati affrontati soprattutto gli strumenti finanziari oggi a disposizione degli Enti Locali, su cui è peraltro disponibile una nota informativa di Anci Lombardia. Nel documento predisposto dal Dipartimento Istruzione viene precisato che grazie all’articolo 1 comma 713 della Legge di Stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208), non sono considerate a fini di saldo del Patto di stabilità le spese sostenute dagli Enti locali, Comuni, Città metropolitane e Province, per interventi di edilizia scolastica effettuati a valere sull'avanzo di amministrazione e su risorse che provengono dal ricorso al debito. L'esclusione opera nel limite massimo di 480 milioni di euro. Gli spazi finanziari saranno attribuiti secondo l'ordine prioritario indicato dalla legge all'art. 1, comma 713. La nota prosegue sottolineando che gli Enti locali beneficiari dell'esclusione e il relativo importo saranno individuati sentita la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, con DPCM da emanare entro il 15 aprile 2016. Sempre su questo tema è intervenuta Laura Galimberti, coordinatrice della struttura di missione della Presidenza del Consiglio che si occupa proprio degli interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica, Presidenza del Consiglio dei Ministri: “L’Agenzia per la Coesione territoriale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in accordo con la Regione Lombardia, supportano gli Enti Locali, per accelerare gli interventi di edilizia scolastica. Fino a oggi (ndr: 1 febbraio 2016) 12 cantieri sono stati oggetto di sopralluogo per un valore degli interventi pari a oltre 32 milioni di euro. Altri 36 cantieri sono stati visitati a febbraio per un valore degli interventi di oltre 128 milioni, mentre a marzo 43 sopralluoghi per altri 35 milioni circa”.


Quanti sono gli edifici scolastici?
Con il progetto la Buona Scuola è stata compilata per la prima volta un’anagrafe degli edifici scolastici, da cui spicca un primo dato significativo: nel 77% dei casi gli edifici scolastici sono di proprietà dei Comuni, mentre nel 9% appartengono alle Province. Un 2% è riconducibile ad altri Enti pubblici e una percentuale uguale a società o persone private. In Italia sono 42.292 (5964 in Lombardia), di cui 33.825 attivi (5532), 8450 non attivi (432) e 17 non attivi per calamità naturali. Con edifici attivi ci si riferisce a edifici in cui viene svolta attività di qualsiasi tipo connessa alle istituzioni scolastiche. Edifici non attivi sono, invece, quegli edifici in cui non sono svolte attività (per esempio, edifici in ristrutturazione, edifici in costruzione, edifici dismessi e così via) o comunque non associati ad istituzioni scolastiche. Con l’anagrafe è stato possibile individuare l’età degli edifici. Il 55% è stato costruito prima del 1976: fra questi il 20% risale agli anni che vanno dal 1921 al 1960, l’8% è stato costruito prima del 1920 (un 1% risale persino a prima del 1800). L’anagrafe ha raccolto dati relativi a tutti i temi che interessano l’edilizia scolastica, come per esempio collegamenti, barriere architettoniche e consumo energetico. Sul fronte collegamenti il 63% delle scuole ha lo scuolabus, mentre il 67% è servita dal trasporto pubblico (si intende che ha fermate di trasporto urbano, extraurbano o ferroviario tra i 250 e i 500 metri di distanza). Per quanto riguarda le barriere architettoniche, il 71% è dotato di accorgimenti per il loro superamento (il 29% non ne ha). La stragrande maggioranza ha accesso con rampe (78%), servizi igienici per disabili (70%) e così via. In tema di energia, il 58% degli edifici scolastici ha attivato accorgimenti per la riduzione dei consumi. In questo caso troviamo interventi di zonizzazione dell’impianto termico (64%), vetri doppi (62%), pannelli solari (46%), isolamento della copertura (38%), isolamento delle pareti esterne (19%). L’anagrafe dell’edilizia scolastica costituisce una fotografia, come ha sostenuto il ministro Giannini, che consente di poter programmare e meglio investire le risorse a disposizione.
Nella foto la scuola materna ed elementare Lambruschini a Milano che risale al 1911

(SM)

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