Lunedì 18 dicembre, a Palazzo Chigi, è prevista la firma delle convenzioni per tutti i progetti candidati nel primo Bando periferie, per avviare in concreto una fra le più grandi operazioni di rigenerazione urbana e sociale. Sono 120 i progetti finanziati da questo bando, che vedono coinvolti 445 Comuni per un ammontare complessivo di risorse che supera i 4 miliardi di euro tra investimenti pubblici, privati e risorse comunali.
I responsabili dei 120 progetti hanno incontrato nei giorni scorsi una delegazione di Anci guidata dal segretario generale, Veronica Nicotra, presenti il vice segretario generale Anci, Stefania Dota, il responsabile finanza locale Anci, Andrea Ferri e il responsabile Area Studi e ricerche Anci, Paolo Testa. All’incontro ha partecipato anche il segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paolo Aquilanti.
“Chiediamo stabilità, coordinamento, capacità di programmazione per progettare e investire” ha detto il segretario Nicotra. “L’esperienza del bando periferie può diventare un modello di buona pratica nella realizzazione degli interventi pubblici e nell’utilizzo efficiente della spesa, ma questi finanziamenti devono diventare strutturali, e ci aspettiamo di vedere passi concreti in questo senso già nelle prossime settimane”.
“I Comuni”, ha detto il segretario generale Paolo Aquilanti “hanno mostrato un interesse generalizzato, le procedure sono state rapide e la volontà di collaborare molto forte. Questo progetto, si inserisce in una strategia più complessiva che ha sperimentato la capacità di cooperare tra le istituzioni e che evidenzia l’attenzione del governo nazionale sulla necessità di investire delle aree urbane con una visione di prospettiva che va oltre al rammendo delle periferie”.
“Il 10% delle proposte” ha evidenziato il vice segretario Dota, “è a livello di progetti esecutivi, il 13% di progetti definitivi, il 77% di studi di fattibilità o progetti preliminari. Un dato, quest’ultimo, molto qualificante che è stato voluto da Anci poiché nella nostra idea di costruire un modello procedurale partendo dall'esperienza del bando periferie c'era proprio quello di evitare che si trattasse di progetti privi di una progettualità legata alla rigenerazione urbana e al recupero di welfare sociale, ma una semplice richiesta di finanziamento di opera pubblica già completata e non attuata per mancanza di risorse”.
Nello specifico, i progetti riguardano:
- la realizzazione di nuovi spazi pubblici;
- la rigenerazione di aree degradate con bonifiche e interventi su aree dismesse;
- interventi di riqualificazione e realizzazione di aree verdi;
- l'inclusione sociale;
- la ristrutturazione di edifici scolastici abbandonati o degradati;
- interventi su attrezzature e strutture per la promozione dello sport;
- interventi per lo sviluppo economico e il lavoro;
- misure per la sicurezza e la sorveglianza;
- investimenti sulla mobilità e il trasporto pubblico locale;
- il rafforzamento degli impegni sul fronte della cultura e dell'arte;
- interventi di efficienza energetica, per l'illuminazione e la banda larga;
- interventi per la sicurezza delle aree a rischio idrogeologico.
(SM)