SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE

Fare impresa? A Udine è più facile. Bene anche Monza e Sondrio.

1 Settembre 2015
 
Volete aprire una nuova attività imprenditoriale? Conviene puntare su Udine. Qui, secondo l'indagine Ref - Unioncamere, il lavoro, il sostegno all'occupazione, la creazione di nuove imprese sono possibili e vengono sostenute dalla giunta comunale con convinzione.
Commenta il sindaco della città, Furio Honsell: "Come Comune abbiamo cercato di favorire le start up e ogni possibile rapporto di collaborazione con la Camera di Commercio, l'Università e Friuli innovazione, cercando al contempo di tenere bassi i costi di tutti i servizi, dall'acqua ai rifiuti, dal gas all'energia. Azioni che ora producono i suoi frutti ponendo il capoluogo friulano in cima alle classifiche nazionali".

La metodologia di indagine: servizi pubblici e forza di attrazione
Per elaborare la graduatoria, è stato preso in considerazione lo stato dei servizi pubblici, come la gestione dei rifiuti, dell’acqua, dell’elettricità e del gas, accanto alla forza di attrazione d’investimenti.
In sostanza, si tratta di un bilancio della capacità di fare sviluppo di ogni territorio analizzato, che finisce con il disegnare un quadro abbastanza desolante della nostra penisola.

Male la gestione dei rifiuti e dell'acqua, da Nord a Sud
Sullo stato pessimo dei servizi, molto incide la gestione dei rifiuti solidi urbani. Tutta Italia arranca dietro a prescrizioni europee che da quasi dieci anni impongono la fine delle discariche e la crescita della raccolta differenziata. Con il Sud a fare da "pecora nera": Palermo merita il 99esimo posto, grazie ad Agrigento e Cosenza che hanno conquistato le ultime posizioni. Il capoluogo siciliano è preceduto di tre posizioni da Napoli, e di una posizione da Reggio Calabria.
Si distingue, in negativo, per la differenziata la città di Siracusa, che raggiunge appena il tre per cento, a fronte della città di Pordenone che arriva all’80 per cento.
Altro aspetto preoccupante riguarda la dispersione dell’acqua. In Italia l’entità media delle perdite si aggira intorno al 32%. In pratica un litro d’acqua su tre non si sa che fine faccia. Un fattore che fa sprofondare il Sud. Infatti le città migliori sono tutte del Centro-Nord: Sondrio, Verona, Ravenna, Arezzo e Reggio Emilia. Male al Sud anche il servizio elettrico. I clienti subiscono almeno quattro interruzioni senza preavviso l’anno.  

Meglio le province delle grandi città


Torino, Bologna, bari, Venezia e Firenze occupano la parte centrale della graduatoria, mentre in testa ci sono Udine, Sondrio, Monza, Isernia, Bolzano e Verona. Le metropoli, dunque, scontano le antiche criticità, mentre la provincia regge meglio le innovazioni e trova il suo equilibrio.
Sorpresa Molise: al settimo posto c’è Campobasso e la regione è presente con ben due centri (Isernia e Campobasso) nella top 10.

(VV)

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