SEZIONE: WELFARE E POLITICHE GIOVANILI

Lombardia regione intollerante? Una mappa aiuta a capire

3 Marzo 2015
 
Ha ragione il Ceo di Twitter quando afferma che la rete dei cinguettii è diventata la rete dell'odio? L'interrogativo ha sollecitato la discussione nel corso di un evento promosso dal IV Forum delle politiche sociali del comune di Milano, dove sono stati presentati i primi dati elaborati dalla Mappa dell'intolleranza: il progetto illustrato da Strategie Amministrative che, monitorando i tweet degli utenti della rete, riesce a localizzare i fenomeni di intolleranza nel paese. Silvia Brena, cofondatrice di Vox, il portale che ha patrocinato la Mappa, ha introdotto la lettura dei quasi 2 milioni di tweet sottoposti ad analisi, dai quali emerge come "la misoginia sia una delle forme di intolleranza più presente e localizzabile in tutta italia". Guardando alla Lombardia, la nostra regione si rivela una delle zone con un'alta concentrazione di messaggi preoccupanti. A Milano, sui circa 1300 messaggi "intolleranti" rilevati, il 44% sono contro le donne, il 29% contro gli omosessuali, il 14% denotano forme di razzismo, il 7% sono contro i disabili e il 6% sono antisemiti. Situazione simile anche a Brescia dove sono stati rilevati 750 tweet così distribuiti 34% donne, 33% omofobia, 22% razzismo, 6% disabili, 5% antisemitismo. A Bergamo invece si alza il numero dei messaggi omofobi al 37%, secondi dopo le donne (40%) , bersaglio sempre al primo posto. Mentre il 13% contengono messaggi razzisti, il 7% discriminano i disabili e il 3% sono contro gli ebrei. Come Bergamo anche Varese registra una percentuale elevata di messaggi omofobi. Sul totale dei tweet, il 42% sono contro le donne, il 36% omofobi, il 10% razzisti, il 9% contro i disabili e il 3% antisemiti. A Vigevano aumentano i messaggi contro i disabili che sono il 14% del totale delle segnalazioni in quell'area. Gli altri sono così distribuiti : 45% donne, 25% omofobia, 11% razzismo, 5% antisemitismo. Questi dati sono ora aperti alla consultazione, anche perché, come ha spiegato il professor Giovanni Semeraro dell'università di Bari, "internet e le nuove tecnologie possono diventare strumenti per attivare politiche di prevenzione". Questa convinzione è stata sottolineata dal professor Vittorio Lingiardi dell'Università Sapienza di Roma, per il quale "dalla mappa non emerge tanto un'immagine dell'Italia intollerante, bensì una fotografia di ciò che accade nei territori". Ma come può essere utile a una pubblica amministrazione la Mappa dei diritti? Nelle parole di Pierfrancesco Majorino, Assessore ai servizi sociali del Comune di Milano, è risultato evidente il ruolo della mappa nella programmazione delle politiche di welfare, poiché "la politica sociale è l'affermazione della cultura dei diritti e non una somministrazione standardizzata di servizi agli ultimi". Ecco quindi che si deve lavorare a "costruire un ventaglio di misure che impongano la cultura dei diritti". Per Majorino questo lavoro non deve però rimanere un gioco salottiero dove una parte migliore prosegue le sue iniziative senza uscire da un ambiente circoscritto, perché "la ricerca svolta da Vox mette in evidenza come l’intolleranza faccia parte della nostra vita quotidiana e quanto sia necessario mettere in atto azioni che contrastino questa tendenza, favorendo la tolleranza e il rispetto". L'assessore milanese ha infine concluso considerando che, "di fronte a delle comunità veramente impaurite, non dobbiamo girarci dall'altra parte ma proseguire sulla strada dei diritti". (LS)
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