Non più solo giornali e riviste, ma anche alimentari, bevande, gadget e ogni merceologia che il gestore ritenga interessante, nella speranza che questo risolva la contrazione della domanda interna e aiuti a lasciarsi alle spalle la crisi dell'editoria. Quella che interesserà le edicole è una piccola rivoluzione, voluta fortemente da Regione Lombardia e in particolare dall'assessore al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini, che spiega: "Regione Lombardia raccoglie la sfida di accompagnare i gestori in questo cambiamento, i cui obiettivi principali sono quelli di tutelare gli operatori e di
offrire nuove occasioni di sviluppo, valorizzando anche la funzione
pubblica e il ruolo tradizionale che queste attività commerciali
rivestono".
Via libera quindi a prodotti diversi da quelli editoriali, come bevande e alimentari confezionati che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione, ma anche prodotti del settore non alimentare. Una sola condizione: l’attività prevalente deve rimanere quella della vendita di quotidiani e periodici.
Una situazione che di fatto già si verifica spesso, nei piccoli paesi, dove accanto ai giornali si trovano anche idee regalo, gadget, casalinghi e snack da acquisto di impulso.
Ma non è tutto. Con l'arrivo di Expo, sfruttando il loro posizionamento sul territorio e l'ampiezza del target a cui si rivolgono, l'idea è trasformare le edicole in punti di informazione turistica: "Con il supporto della Regione, le edicole potranno diventare uno strumento di promozione dell’attrattività della Lombardia molto efficace, ampliando così le opportunità di crescita commerciale e le loro funzioni di utilità pubblica".
La delibera, che attende il voto definitivo, prevede che l’apertura di punti esclusivi di vendita sia prevista nelle zone vincolate, depresse o non sufficientemente servite dalla rete distributiva esistente. E ad individuare i nuovi punti di vendita saranno i Comuni, attraverso i Piani di localizzazione dopo il
confronto con le associazioni degli editori e dei distributori, le organizzazioni sindacali dei rivenditori maggiormente rappresentative
a livello provinciale e regionale.