Arriva dal ministro Dario Franceschini la "benedizione" alla candidatura di Brescia a Città della Cultura per il 2016, dopo l'incontro avuto con il sindaco Emilio del Bono e la sua vice Laura Castelletti presso il Ministero dei beni culturali a Roma.
Durante il confronto è stata concordata la partecipazione al bando da cui verrà identificata la capitale culturale italiana dell'anno post Expo: per Brescia, la vittoria rappresenterebbe un enorme fattore di attrazione e sarebbe una grande vetrina per un sistema museale comunque in buona salute, che nel 2014 ha staccato 130mila biglietti e per un'area archeologica che in sei mesi è stata visitata da 15mila persone.
Nonostante i buoni risultati, nel corso dell'incontro istituzionale sono state messe in luce le tante difficoltà che affliggono il patrimonio artistico e culturale della città: al Ministero è stato chiesto un impegno straordinario a sostegno al Teatro Grande, che vanta ottimi risultati negli ultimi anni (400% di aumento delle presenze in tre anni di Fondazione, tre premi consecutivi Danza&Danza e due premi Abbiati per la critica musicale, elogi riconosciuti a livello mondiale per la Festa dell'Opera, e molto altro) ma sconta un disimpegno importante dei privati. Diminuiti o cessati quasi del tutto i contributi erogati. Sul tema, il primo cittadino ha ricevuto la rassicurazione del ministro sul fatto che l'impegno del Governo a sostegno della Fondazione non mancherà.
Del Bono e Castelletti hanno anche ottenuto la garanzia del ministero (che a primavera dovrebbe far visita alla città per la mostra archeologica) a sbloccare in direzione regionale della Sovrintendenza ai beni architettonici la convenzione di Brescia Musei, ferma in attesa che si definisca la proprietà dei beni, tra Fondazione e Comune. Una questione determinante per la tutela del patrimonio artistico e culturale della città.