SEZIONE: TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
MEDIA

PA, la comunicazione di domani passa dai social

17 Novembre 2015
 

Si è parlato di comunicazione 3.0  il 17 novembre a Roma, nell'appuntamento Il social media manager organizzato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. E a fare notizia - paradossalmente - è il fatto che finalmente venga organizzato un appuntamento dedicato ai social media manager della comunicazione pubblica: Agid, Agenzia per l’Italia Digitale, insieme a Italia Sicura e con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile riflettono su un punto - l'importanza dei social e della comunicazione digitale nella Pubblica Amministrazione - che forse avrebbe dovuto essere acclarato da tempo.

 

Comunicazione come cambiamento, cambiamento come sviluppo

In uno stato di arretratezza generalizzato, l'Italia è però faro nel settore, in ambiti ben precisi: "Siamo primi per utilizzo di WhatsApp nella pubblica amministrazione", ha detto nella sua introduzione il direttore di Cittadini di Twitter Francesco Di Costanzo. "I social hanno creato nuova figura professionale sempre più richiesta: il social media manager, cioè colui che ogni giorno si occupa di informare il paese in tempo reale. Ma hanno creato anche nuovi linguaggi perché aziende e pubblica amministrazione ormai devono parlare come il cittadino per essere comprensibili da tutti".
"Il paradosso è che siamo il Paese con più offerta nei servizi digitali, ma penultimi per interagire con la pubblica amministrazione. La pubblica amministrazione deve riuscire a stare dietro alla velocità con cui oggi si scambiano informazioni. Una buona comunicazione non può sostituire una cattiva pubblica amministrazione, ma può supportare quella buona”, ha commentato Marco Bani responsabile comunicazione Agid (Agenzia per l’Italia digitale).

 

Applicazioni concrete: cantieri ed emergenze

“Dobbiamo tutti dotarci di strumenti per legare i cittadini alle informazioni che abbiamo – ha detto Mauro Grassi, direttore #italiasicura Palazzo Chigi – I cittadini vogliono e devono essere informati sui cantieri che apriamo e che vanno avanti. Stiamo spingendo molto su questo punto: creare cioè un sistema open in cui chiunque potrà controllare l’avanzamento dei lavori”.

“Una differenza di velocità tra pubblica amministrazione e nuova comunicazione rimarrà, è fisiologico – ha spiegato Fabrizio Curcio, capo dipartimento di  Protezione civile – Se per esempio sui social viene lanciato un allarme su uno tsunami al largo di Messina, come Protezione civile abbiamo una procedura complessa di verifica; complessa perché complesso è il problema che deve essere affrontato e verificato. Quindi nei casi di emergenza non ci può essere la stessa velocità di comunicazione. ma è chiaro che anche nella gestione delle emergenze la protezione civile deve fare i conti con la nuova comunicazione“.


Facebook, Twitter e Google al servizio della PA

Quale può essere quindi il ruolo di Facebook, Google e Twitter Italia per utilizzare al meglio gli strumenti offerti dalle piattaforme nel lavoro quotidiano del social media manager. Prima i numeri: in Italia non esiste un mezzo più pervasivo di Internet, il 73% degli italiani è presente costantemente on line per motivi personali e Facebook conta nel nostro paese 26 milioni di utenti attivi (cioè che si collegano almeno una volta al giorno) al mese, di cui 23 milioni da mobile. Sono invece 1,55 miliardi gli utenti attivi nel mondo al mese, di cui 1,39 da mobile.
“Strategia di un social media manager deve essere basata sulle persone, non una strategia basata sulle PR. I contenuti devono essere adatti alla piattaforma e particolarmente rilevanti. Facebook non è uno strumento per dare informazione, ma è innanzitutto è una fonte di informazione. Naturalmente non basta essere su Facebook, ma si deve gestire la propria pagina attraverso l’interazione con i cittadini. Molte amministrazioni pubbliche, come ad esempio il Comune di Milano in Italia, possono aprireun Facebook Q&A in cui i cittadini possono fare domande precise per un dato problema. Esempio: l’assessore al traffico che risponde alle domande sul problema del trasporto pubblico e della viabilità”. Queste le osservazioni di Laura Bononcini, Head of Public Policy di Facebook.
“Le istituzioni devono ascoltare e trovare la loro voce – ha detto Livia Iacolare Manager of Media Partnership Twitter Italia – Dobbiamo andare oltre il fatto che le istituzioni devono avvicinarsi ai cittadini, le istituzioni sono cittadini. Twitter è la piattaforma più adatta all’ascolto, proprio perché non ci sono filtri. Gli utenti vogliano sempre più contenuti interattivi dove poter interagire con le persone che sono dietro agli account”.

(VV)

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