SEZIONE: FINANZA E TRIBUTI

A Corsico tutti pagano le tasse

7 Febbraio 2011
 
“In un momento di difficoltà come questo credo che, prima di pensare all’aumento della pressione fiscale, sia necessario lavorare su due fronti: da una parte si devono evitare le spese inutili e gli sprechi e dall’altra ci si deve impegnare per recuperare quelle risorse che dovrebbero essere disponibili ma che invece, per diversi motivi, sfuggono”. Queste sono state le dichiarazioni di Gino Muzza, Assessore alle finanze, bilancio, demanio, patrimonio e tributi di Corsico quando l’abbiamo contattato per conoscere da vicino il programma per l’ottimizzazione delle banche dati comunali il fine di scoprire gli eventuali episodi di elusione o evasione fiscale esistenti a Corsico. Prima di entrare nel merito della questione, l’Assessore Muzza precisa: “qui non si tratta di accanimento sui cittadini, tanto meno di un tentativo di mostrarsi come nuovi Robin Hood il nostro è un modo per cercare di ripristinare un’etica comune dove tutti i cittadini devono pagare le tasse, dove gli evasori sono furbi e dove i cittadini sono tutti uguali”. Ma cosa sta succedendo a Corsico? Ce lo spiega il preparatissimo Giandomenico Casarini, responsabile del servizio tributi, del Sistema Informativo Territoriale e dell’ufficio tecnico, che evidenzia come “la collaborazione con l’Agenzia delle entrate si è attivata con successo a metà del 2010 grazie al fatto che da oltre 10 anni a Corsico abbiamo sviluppato una particolare sensibilità in merito al servizio tributi, territorio e urbanistica che ci ha spinto a gestire in autonomia la loro informatizzazione e a dotarci di strumenti in grado di rendere facili ed efficaci i controlli incrociati tra i dati”. Nell’esperienza del Comune milanese è infatti fondamentale l’organizzazione interna dei servizi e il loro controllo che permette “la valutazione di ciò che accade nel territorio attraverso il confronto tra i dati” afferma Casarini. Ma come avviene in concreto l’attività di controllo? L’esempio fornitoci riguarda la gestione del patrimonio immobiliare e chiama in causa il monitoraggio dei passaggi di proprietà di beni destinati alla demolizione e al recupero di aree fabbricabili. In questi casi si può verificare l’elusione di tasse che riguardano le plusvalenze derivanti dalla compravendita di aree, evasione che viene accertata dal Comune incrociando le date di acquisto e vendita delle stesse con quelle dei permessi per costruire. Una volta verificata la situazione, gli uffici comunali, qualora risultasse una situazione elusiva supportata da motivazioni ineccepibili, inviano la segnalazione qualificata all’Agenzia delle Entrate, unico soggetto autorizzato all’accertamento del comportamento elusivo da parte del contribuente. Il Comune quindi diventa un coadiutore dell’agenzia senza sostituirsi ad essa e senza effettuare lavori aggiuntivi poiché “l’incrocio dei dati può essere fatto in modo automatico dal sistema che gestisce i dati in possesso del Comune” osserva Casarini. Incroci simili possono avvenire anche sul fronte delle locazioni in nero e in altri settori anche se è fondamentale valutare quali sono le peculiarità del territorio al fine di concentrare l’attenzione su quelle aree di lavoro dalle quali è possibile far emergere dati interessanti. Ma una volta avanzata la segnalazione all’Agenzia cosa torna al Comune? Le parole di Casarini sono molto chiare: “al Comune, nel caso in cui la segnalazione inoltrata all’Agenzia facesse scoprire una reale elusione o evasione, spetta il 33% delle somme riscosse. Considerando che nel 2010 abbiamo iniziato solo nel secondo semestre con questa attività e che siamo ancora in una fase sperimentale, crediamo di contare su un introito di circa 50 mila euro”. Un dato non banale se considerato che il costo delle operazioni è pressoché nullo. Per Casarini “questa esperienza può essere molto positiva per un Comune poiché potrebbe generare dei percorsi per riorganizzare alcuni settori e favorire l’emergere di situazioni distorte in alcuni servizi, come ad esempio quelli a cui si accede con tariffa stabilita in base all’Isee”. Alla fine di questa chiacchierata ci viene spontanea una domanda: come hanno reagito i cittadini di fronte a questa iniziativa? Risponde l’assessore Muzza affermando che “proprio perché abbiamo puntato sul valore dell’accertamento come possibilità per creare uguaglianza tra i cittadini e recuperare un’etica sociale, abbiamo fatto comprendere il lato positivo della nostra azione”.
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