SEZIONE: FINANZA E TRIBUTI

Contrastare l'evasione fiscale per rimpinguare le casse comunali

10 Dicembre 2010
 
Contrastare l’evasione fiscale costituisce attualmente una possibilità concreta per i Comuni di far entrare nelle proprie casse il 33% dei tributi statali evasi dai loro cittadini. Sebbene una normativa del 1973 stabiliva la liceità per i Comuni nel segnalare alle Agenzie delle Entrate irregolarità nella contribuzione in base a dati in proprio possesso, solo nel 2005 l’art.1 della legge 203 introduce il fattore incentivante di incasso “mediante il riconoscimento di una forma pari al 30% delle maggiori somme relative a tributi statali riscossi a titolo definitivo, a seguito dell’intervento del Comune che abbia contribuito all’accertamento stesso”. Ma è con il dl 31.05.2010 convertito in legge 122/2010, che l’art.18 eleva al 33% gli importi da versare ai Comuni “calcolati al netto delle somme spettanti ad altri enti ed alla Unione Europea”. Non ci sono e non sono mai state previste sanzioni per i Comuni inadempienti nelle segnalazioni, ma nella situazione di crisi finanziaria in cui versano i Comuni c’è da aspettarsi una maggiore attivazione degli enti locali. Anche se pare utile segnalare un’osservazione di Carlo Capaccioni, dottore commercialista dell’Ordine di Milano, che in un suo intervento a un convegno su questo tema tenutosi a Monza a dicembre 2009, afferma: “E’ lecito chiedersi se le perplessità tecniche già espresse dalla Commissione Cosciani nel maggio del 1963 siano ancora attuali, e se con la distribuzione demografica italiana, che vede oltre il 70% dei Comuni con una popolazione residente inferiore ai 5.000 abitanti, si sarà in grado di garantire un efficiente e trasparente controllo sui propri cittadini, tenuto conto del rapporto immediato e diretto fra amministratori e collettività”. La normativa vigente sollecita la formazione dei Consigli Tributari da parte dei Comuni con più di 5000 abitanti, mentre per quelli di numero inferiore ai 5000 che non abbiano già provveduto a costituire il Consiglio, stabilisce di riunirsi in consorzio per l’attuazione dello stesso; lascia inoltre ampio margine all’iniziativa dei direttori delle Agenzie delle Entrate sulla modalità di trasmissione dati ai Comuni e l’accesso di questi alle banche dati, anche per via telematica. In regione Lombardia l’Agenzia delle Entrate ha attivato una collaborazione con numerosi Comuni, tra cui 10 capoluoghi di Provincia. A Monza in occasione del Convegno “La partecipazione dei Comuni all’Accertamento” organizzato da Comune, Anutel (Associazione nazionale uffici tributi enti locali), Anci Lombardia e Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, è stata siglata la Convenzione a firma del sindaco Mariani. Con questo Convegno si è discusso su possibili criteri di accertamento della residenza di fatto in Italia di chi appartiene a un nucleo familiare residente nel nostro Paese, e dichiara di essersi stabilito all’estero; per quanto riguarda invece le professioni, come verificare l’erogazione di consulenze prestate in altre sedi lavorative oltre a quella principale dichiarata. E nel settore del commercio, far luce su dichiarazioni reddituali in perdita per oltre uno/due anni di attività. Inoltre si ritiene possa far testo per il calcolo dei tributi dovuti, la disponibilità di un bene di lusso in uso alla persona, anche se di dichiarata diversa titolarità.
Leggi anche...
OPPORTUNITA'

La raccolta delle domande per il bando da 3,86 mln si apre dal 2 marzo.

Comuni

Le proposte di Anci accolte parzialmente da Governo e Parlamento

RISORSE

La nostra regione chiude con 2.265 euro/abitante. A guidare la classifica è Bolzano, con 8.943 euro.

Strategie Amministrative online,
periodico di informazione registrato
al Tribunale di Milano al n° 328/2002
in data 27 maggio 2002
ANCILAB © Copyright 2024 - P.Iva 12790690155