In due giorni di formazione e informazione sul tema “La partecipazione dei Comuni all’Accertamento” per contrastare l’evasione fiscale, Vittorio Valtolina - responsabile Ufficio Tributi e Polo Catastale del Comune di Monza, e vicepresidente di ANUTEL – ha tenuto le fila del Convegno, illustrando poi nel suo intervento le linee guida del modello di collaborazione tra Comune di Monza e Agenzia delle Entrate. Abbiamo ritenuto di approfondire con lui l’argomento.
Come ha operato il Comune di Monza in questi ultimi anni per contrastare l’evasione fiscale?
Il Comune di Monza ha sempre operato per contrastare l’evasione fiscale in tutti questi anni, concentrando maggiormente l’attenzione sui tributi locali. Quando si è cominciato a parlare di federalismo, abbiamo iniziato a prepararci a questo evento prendendo in maggior considerazione la possibilità di effettuare “segnalazioni qualificate” impegnandoci nella costruzione di banche dati come principale strumento operativo, integrando gli elementi in possesso dei vari settori del Comune – edilizia, anagrafe, tributi, commercio – con quelli forniti dal Catasto, dall’Agenzia delle Entrate, tutti i dati riguardanti la dichiarazione dei redditi, affitti e compravendite, contratti di allacciamento di gas ed energia elettrica. La Convenzione tra Comune di Monza e Agenzia delle Entrate parte oggi con un lavoro che ne amplifica l’efficacia, perché l’obiettivo è far partire segnalazioni mirate, che siano tutte prese in considerazione; non possiamo permetterci con le poche risorse a nostra disposizione di divagare.
Da quale analisi territoriale è scaturito il modello di collaborazione tra Comune di Monza e Agenzia delle Entrate?
Abbiamo valutato l’utilità di partire dalla presenza dell’oggetto sul territorio, da oggetti significativi come abitazioni di metratura oltre i 300 mq, per risalire a un soggetto contribuente che dovrebbe essere situato oltre la media. Se il proprietario di un appartamento di 12 o 18 locali dichiara di percepire un reddito molto basso, e ha nel tempo acquistato immobili pur dichiarando una situazione reddituale in perdita, è chiaro che qualcosa non funziona. La Convenzione permette al Comune di lavorare insieme all’Agenzia delle Entrate per consentire anche la professionalizzazione su temi che sono di nostra competenza solo in parte, perché non si tratta di nostri tributi. Abbiamo davanti un nuovo percorso da costruire insieme; si può anche ipotizzare di formare in seguito un gruppo di lavoro formato da Comuni con realtà differenti una dall’altra, per mettere a punto un modello per segnalazioni qualificate utilizzabile su territori disomogenei.
Credete che per realizzare questo Progetto sia necessario un incremento di personale negli uffici comunali preposti?
Nella situazione in cui siamo a Monza, penso che un paio di persone in più possano essere sufficienti. Sicuramente si possono riconvertire risorse presenti, ma un serio problema di professionalizzazione esiste soprattutto nei piccoli Comuni, dove chi si occupa di ragioneria è impiegato anche su altri settori. E la formazione non si fa a costo zero. Con i recuperi che nei prossimi provvedimenti relativi al federalismo – e il Presidente di Anci Lombardia Fontana ormai lo da per scontato – diventeranno il 50%, i Comuni oltre a ripagarsi del personale impiegato e della formazione, riusciranno ad attivare i propri servizi.