SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA

Distribuzione del gas naturale, i Comuni provvedano alle gare

27 Aprile 2009
 
Dovendo definire la situazione in cui versa la maggior parte dei Comuni, dopo l’art. 46 bis della finanziaria per il 2008 e soprattutto dopo l’art. 23 bis della l. 133/2008 che pone in dubbio la prevalenza della normativa di settore, si può dire che questi non sanno letteralmente che pesci prendere. Infatti in una situazione normativa a dir poco caotica sono ancora un numero molto limitato i Comuni che hanno già indetto o sono in procinto di indire le gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale, che si prevede saranno più di un migliaio in vista delle prossime scadenze del 2010 o del 2012 (per gli affidamenti del passato con gara). La maggior parte delle Amministrazioni indugiano, in attesa di una normativa chiarificatrice che tarda ad arrivare. Nel frattempo ci sono alcune sentenze del TAR Brescia che chiariscono che anche se il Governo non ha ancora provveduto alla definizione degli ambiti territoriali minimi (ATEM) i Comuni possono comunque iniziare a bandire le gare. Nell’attesa degli eventi i gestori si stanno aggregando (negli ultimi anni sono quasi dimezzati), e anche i Comuni stanno procedendo o pensando ad associarsi, soprattutto se piccoli, per prepararsi ad acquisire maggiore potere contrattuale quando finalmente ci saranno le gare.
Che fare?
In questo contesto confuso e a volte contradditorio e in attesa di indirizzi chiari da parte del legislatore, Regione Lombardia già dallo scorso anno ha iniziato ad attivarsi in diverse direzioni, collaborando con gli attori coinvolti nel settore della distribuzione del gas naturale, agendo propositivamente nei confronti del Governo per la risoluzione dei diversi problemi e supportando gli Enti Locali. L’invito che è stato rivolto in particolare ai Comuni e ai gestori del servizio è quello di iniziare a conoscere e rendere conoscibile lo stato delle reti di distribuzione, dal momento che queste informazioni costituiscono il passo necessario per consentire a tutti gli operatori di partecipare alle prossime gare in un regime concorrenziale, al fine di arrivare ad assicurare a tutti gli utenti i più alti livelli possibili di sicurezza e di qualità. L’attività della Regione si è sviluppata su diverse linee di intervento.
Quali strade da intraprendere per il metano
1. Seminari informativi rivolti agli enti locali
Dal novembre scorso la Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile tiene - su richiesta delle Amministrazioni Comunali delle Province lombarde - dei seminari sul tema presso le sedi territoriali. Sono già stati organizzati incontri a Mantova, Lodi, Pavia, Cremona e Monza. L’occasione è preziosa perchè offre a sindaci, segretari comunali e funzionari degli Enti Locali la consulenza di dirigenti e funzionari regionali che, con l’ausilio di professionisti esterni, illustrano la normativa, esaminano le principali problematiche e configurano le possibili strade da intraprendere. I prossimi appuntamenti saranno a: Como (23 aprile), Bergamo (19 maggio), Lecco (21 maggio).
2. Sportello gas
È stato istituito con il supporto realizzativo di ANCI un sito telematico specifico, www.sportellogas.it, che offre importanti servizi rivolti ai Comuni: forum tematici, formazione on line, consulenze gratuite e possibilità di scrivere sia a professionisti che agli uffici regionali per porre quesiti ed avere risposte; quelle più diffuse sono pubblicate sullo Sportello Gas. Il sito viene costantemente aggiornato, è sempre più utilizzato e costituisce il solo esempio in Italia nel suo genere.
3. Focus group
Il 10 marzo presso gli uffici regionali di Milano si è tenuto un focus group cui sono stati invitati non soltanto alcuni Comuni interessati ma anche l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, professori universitari, avvocati, le principali associazioni per la tutela dei consumatori e i più importanti gestori lombardi. I partecipanti, suddivisi per ambiti di attività e di interesse, hanno posto domande, analizzato problematiche, avviato forme di collaborazione e iniziato ad individuare risposte per i numerosi temi sul tappeto (costituzione dei bacini territoriali, piani di investimento, canoni e tariffe, riscatto delle reti, rapporti con i gestori uscenti, assetti proprietari, scadenze e documentazione di gara....). Per quanto riguarda in particolare la definizione dei bacini ottimali, si è ricordato che l’AEEG aveva elaborato una proposta individuando sette ambiti su base provinciale o superprovinciale e che - diversamente da quanto previsto e realizzato per il servizio idrico integrato - la Lombardia condivide con le altre Regioni l’idea che gli ATEM non debbano costituire nuovi soggetti istituzionali ma soltanto gli ambiti territoriali per l’effettuazione delle gare. Pur nella complessità della normativa e della sua interpretazione, si è raggiunto un risultato importante: con la Regione in veste di coordinatrice tutte le categorie di soggetti direttamente coinvolte si sono trovate d’accordo nel cercare insieme le soluzioni più appropriate, anche correlandosi con l’Autorità per avanzare al Governo proposte che consentano di sbloccare la situazione. Si è evidenziato inoltre come per la definizione di una politica regionale degli investimenti, per la prossima pianificazione comunale in materia di sottosuolo (PUGSS) e per la sicurezza delle infrastrutture sia necessario che l’Ente di indirizzo e di controllo e le Amministrazioni comunali dispongano della conoscenza dei principali dati delle reti, indispensabili anche per procedere negli anni futuri alla sistemazione degli impianti e delle infrastrutture ormai vetusti, e si è sottolineato come per raggiungere questo importante obiettivo sia necessaria la massima collaborazione di tutti gli attori pubblici e privati. Nel corso degli incontri da tutti i presenti è stato rilevato come per indire le gare ma soprattutto per assicurare un servizio di qualità sia necessario un forte intervento regolatore di natura pubblica e un requisito di base che ancora manca ma che tutti si sono impegnati a costruire: regole condivise certe e trasparenti. In quest’ottica la Regione nei prossimi mesi concorderà con i Comuni modelli di documenti di gara e di contratti di servizio, alla cui redazione contribuiranno sia l’Autorità che professionisti operanti nel settore, e linee guida per la redazione delle carte dei servizi da adottare per la tutela degli utenti. 
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