Nettuno, Giove, Marte, Plutone… nel Quartiere Satellite i palaz zi prendono il nome dei pianeti del sistema solare. Un quartiere emblematico, costruito negli anni ’60 per accogliere gli immigrati italiani, dalla fine degli anni ’90 si popola di stranieri, divenuti oggi la maggioranza dei residenti. Circa 70 le nazionalità presenti, tante le culture e i modi di vivere le relazioni nelle famiglie, in strada, nei negozi. Ciò che per alcuni è normale (feste, chiasso, bottiglie vuote in giro, biciclette - tante -, negozi che vendono prodotti diversi tutti insieme senza troppa attenzione al look) per altri è disordine e dequalificazione, a volte fonte di paura. Eppure il quartiere, a differenza di altri dove i negozi di vicinato chiudono e le strade perdono non solo negozi, ma incontri, relazioni e sicurezza, è vivo e ricco di iniziative. Qui le attività commerciali sono fiorenti, particolarmente motivate e ricche di vitalità le nuove imprese etniche, ed è su questa peculiarità che fa leva l’Amministrazione comunale per aiutare il quartiere a trovare nuova identità, a costruire nuova comunità. “La presenza dei negozi non era sufficiente a garantire qualità della vita, integrazione, sicurezza”, spiega l’ex sindaco Mario De Gaspari. “Occorreva dare sostegno alle nuove imprese, stringere rapporti più stretti con i cittadini, valorizzare le risorse del Quartiere, collaborare con i commercianti, far dialogare italiani e stranieri”. È nato così, proprio grazie a De Gaspari, il progetto “A porte aperte”. Si è cominciato con il restyling di alcune vetrine, la riqualificazione di due strade centrali con ampi marciapiedi alberati e panchine per invitare alla sosta, l’apertura di servizi comunali: Punto Comune, Centro Lavoro, Sportello Stranieri, Centro ricreativo per la terza età, Centro giovani testimoniano la presenza del Comune. Una presenza riconosciuta dagli abitanti, che salutano affettuosamente l’attuale sindaco Antonello Concas, mentre mi accompagna a visitare il Quartiere. La collaborazione con Ilaria Marelli, docente di Design Industriale al Politecnico, e dei suoi studenti ha contribuito al salto di qualità del progetto, che è stato considerato una fra le cinque migliori idee progettuali premiate da Città di Città, il bando promosso dall’Assessora Daniela Gasparini della Provincia di Milano. “Il progetto”, afferma il sindaco Concas impegnato a portarlo avanti, “è fondato sull’idea che il Quartiere possa vivere pienamente, creando una rete tra i commercianti, italiani e stranieri, e invitandoli ad aprire le porte e a esporre i prodotti sui marciapiedi. A porte aperte, appunto. Migliorare l’offerta e l’aspetto dei negozi, darsi regole comuni, curare la pulizia e il decoro, offrire alcuni prodotti di pregio, attrarre clienti anche esterni al Quartiere: sono le strategie che possono dare fiducia e sicurezza, ridefinire l’identità del Quartiere, creare stima reciproca, anche verso le autorità”. Il percorso è quello partecipato: workshop, colazioni di lavoro, giochi che favoriscono la comunicazione spontanea e sincera, sono gli strumenti utilizzati per costruire itinerari non stabiliti a priori, ma esplorati poco a poco, con il contributo di amministratori, funzionari, esperti, commercianti e cittadini, fino a giungere alla definizione di un progetto che è di tutti, costruito con il contributo di tutti. Una festa di strada, a maggio, chiuderà la fase della progettazione per entrare in quella della realizzazione. Un progetto che può facilitare la vita al Quartiere Satellite, e può essere preso come modello per ricostruire identità di altri quartieri in altre città