Procede, non senza polemiche, il percorso di unione tra due comuni del mantovano, Pegognaga e Motteggiana. La vicenda, raccontata in dettaglio dalla Gazzetta di Mantova, ha segnato un ultimo passo lo scorso 29 aprile, con l'approvazione e il sì della maggioranza del consiglio di Pegognaga all’avvio della procedura per la fusione. Questa fase, fissata sino al 5 luglio, sarà dedicata alla consultazione dei comitati, alle associazioni e alle categorie. Verrà anche nominata una commissione che prenderà in esame le varie osservazioni. "Rispetto all’unione in atto - ha precisato il sindaco Dimitri Melli - la fusione è un passo in avanti che guarda al futuro nell’ottica di mantenere i servizi finora erogati ed accedere ai vantaggi economici e al contributo di 994mila euro all’anno per 10 anni. La scelta definitiva spetterà ai cittadini con il referendum, mi auguro una fase di consultazione molto partecipata, franca e leale per far crescere la comunità. Non ci sarà la mia disponibilità all’eventuale candidatura a sindaco".
I passi fatti sinora
Se Motteggiana e Pegognaga convoleranno alla totale unione di funzioni e personale, di fatto rafforzeranno un’alleanza amministrativa partita sei anni fa e tutto il personale confluirà nella nuova struttura “Terre di Zara e Po”, quasi 10mila abitanti, una cinquantina di dipendenti, che sarà anche il contenitore e lo strumento per la digitalizzazione del territorio. "Ormai abbiamo mollato gli ormeggi, non si torna indietro", aveva dichiarato il sindaco Melli. "Crediamo fermamente che l’Unione porti vantaggi concreti per i cittadini, come assunzioni e aumento dell’organico; ci saranno più possibilità di assegnazione bandi a e fondi regionali, ci sarà più controllo del territorio e più offerta di servizi sociali. E questo mantenendo gli uffici per il pubblico come sono ora". E a chi ritiene che si perderà la centralità dei propri municipi, risponde il primo cittadino di Motteggiana Fabrizio Nosari: "Questa è una posizione che guarda al passato. Ma ai nostri giovani cosa proponiamo? Oggi dove tutti sono connessi e non ha più senso parlare di contrapposizione fra campagna e città, invece di mettere un municipio ogni frazione la gente ci chiede di poter avere reti veloci, servizi efficienti. Fare da casa al computer in un minuto una pratica che prima richiedeva un giorno. Il futuro è questo". (VV)