Una nuova modalità offerta ai giovani per interagire con il territorio della
e un’occasione di apprendimento e sensibilizzazione: questo il cuore del progetto
che l’ente provinciale ha sviluppato e sta sviluppando per e con i giovani. Con i giovani e più precisamente con dodici studenti e ricercatori del
”. Gli studenti con il supporto della Provincia e periodi di soggiorno a Brescia hanno condotto ricerche e approfondimenti, sviluppando ipotesi e percorsi di lavoro su quattro ambiti tematici:
Il progetto si è quindi concentrato su un tema specifico, gli
incidenti stradali connessi all’abuso di alcol, con un obiettivo: realizzare un sistema di interazione che metta in relazione il dispositivo più diffuso (il cellulare) con le potenzialità di contatto e gioco tipiche del mondo internet. Sono stati così coinvolti 7 studenti dell’Università degli Studi di Brescia provenienti da diverse facoltà che hanno contribuito allo sviluppo di un prototipo composto da un piattaforma web, un dispositivo tecnologico e protocolli di comunicazione che sfruttino i telefoni cellulari per l’accesso ai servizi pubblici. Ne è nato il
prototipo di un sistema che 50 ragazzi
bresciani hanno testato composto da
un braccialetto,
un’applicazione (ride.link) e
il cellulare. Il braccialetto elettronico (
wearable media), attraverso alcuni sensori, verifica il livello di alcool. Con una connessione in bluetooth del braccialetto al telefono cellulare, la piattaforma invia un
SMS di aiuto in modo automatico a una lista di amici preselezionati che saranno avvertiti attraverso il
social network ride.link installato sul telefono e potranno trasformarsi in autisti per l’amico che ha alzato un po’ il gomito.
Il sistema funziona? Il test è iniziato il 1° dicembre e durerà qualche settimana. Con l’anno nuovo si tireranno le somme, ma, a sensazione, il sistema sembra piuttosto utile oltre a essere anche remunerativo, se si considera che
per chi utilizza il braccialetto sono previsti premi.