SEZIONE: TERRITORIO E SVILUPPO LOCALE - CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
ARTE

Collezione Strada: dall'esproprio alla collettività

5 Luglio 2022
 

A partire da venerdì 8 luglio nel Museo Archeologico Nazionale della Lomellina a Vigevano sarà esposta una selezione di quarantacinque oggetti archeologici appartenenti alla collezione Strada. Formata con passione e lungimiranza da Antonio Strada (1904-1968) a partire da un nucleo di reperti rinvenuti nei terreni di famiglia già nel XIX secolo e arricchita anche con successivi acquisti da altre collezioni, raccoglie 269 pezzi appartenenti ad un arco cronologico che si estende per oltre diciotto secoli, dalla preistoria all’età longobarda, con particolare concentrazione di oggetti databili tra l’età della romanizzazione (II-I secolo a.C.) e la prima epoca imperiale romana (I-II secolo d.C.).Il nucleo più prezioso è costituito dagli oggetti in vetro di età romana tra i quali spicca la splendida coppa firmata da Aristeas, databile al secondo quarto del I secolo d. C., un vero e proprio unicum per la qualità e l’eccezionale stato di conservazione.
 
Preludio a un'esposizione in grande stile
Si tratta di un’anteprima, preludio all’esposizione dell’intera collezione che avverrà entro l’anno. Anteprima doverosa perché conclude, garantendo la fruizione pubblica, una azione di tutela da parte del Ministero della Cultura che ha inizio nel 1999, quando la collezione fu dichiarata di eccezionale interesse culturale. Conservata nel castello di famiglia a Scaldasole, la collezione Strada era nota agli studiosi già a partire dagli anni ’60 del Novecento, soprattutto per la ricchezza e la qualità del vasellame in vetro. Tuttavia l’importanza dell’insieme, la ricchezza in relazione al contesto lomellino, la qualità e l’eccezionalità di alcuni oggetti consigliavano l’acquisizione a favore di un museo pubblico, per garantirne una più ampia fruibilità, favorirne lo studio e diffonderne la conoscenza.
Il Ministero della Cultura ha perciò deciso di avviare la procedura di esproprio per pubblica utilità con assegnazione al Museo Archeologico Nazionale della Lomellina. Il museo avrebbe così ampliato le proprie collezioni con un nucleo importante, significativo anche per la storia del collezionismo locale, mentre la raccolta, dialogando con il patrimonio del museo, avrebbe trovato un più articolato contesto storico. Il lungo iter di acquisizione si è concluso di recente ed è importante offrire al pubblico la possibilità di ammirare un nucleo di oggetti particolarmente significativi, in attesa che, dopo i necessari interventi di restauro, si giunga ad una mostra complessiva prima e a un allestimento permanente poi.
 
Caratteri della collezione
Pur comprendendo oggetti riferiti ad un vasto arco cronologico, la Collezione Strada si caratterizza soprattutto per la ricchezza e la particolarità degli oggetti in vetro di età romana, che ne costituiscono indubbiamente il punto di forza. Quasi tutti i reperti provengono della Lomellina, territorio noto a livello archeologico proprio per l’abbondanza, la varietà e la raffinatezza della produzione vetraria. I manufatti, rinvenuti in gran parte durante lavori agricoli tra l’Ottocento e i primi anni del Novecento provengono per la maggior parte da corredi funerari, come prova l’integrità di molti di essi. I materiali comprendono diverse tipologie, dalla ceramica di uso comune a quella più raffinata, dai vetri alla coroplastica, dagli oggetti d’ornamento agli utensili in metallo. Nel tempo, Antonio Strada arricchì la raccolta di reperti ereditati con l’acquisizione di altre collezioni private: tra queste le più consistenti sono la Steffanini, composta di oggetti rinvenuti a Mortara e nei dintorni, e la collezione Volpi-Nigra di Lomello, costituita principalmente da reperti della necropoli delle Brelle. Non mancano pezzi di provenienza extra territoriale (Magna Grecia ed Etruria), probabili acquisti di viaggio o frutto di doni e scambi, e oggetti falsi o di dubbia antichità, come spesso si riscontra nelle collezioni.


Il gioiello della raccolta: la coppia biansata in vetro
La seconda vetrina raccoglie una selezione di manufatti in vetro: l’oggetto più noto è la coppa biansata in vetro soffiato in stampo, decorata a rilievo, che reca la firma di Aristeas, databile al secondo quarto del I secolo d. C. La coppa, in vetro verde chiaro, con decorazioni a girali d’acanto e tralci di vite, fu rinvenuta ad Albonese alla fine dell’Ottocento ed entrò a far parte della collezione Steffanini, successivamente acquisita da Antonio Strada. L’eccezionalità di questo reperto non risiede però soltanto nell’alta qualità esecutiva e nella raffinatezza della decorazione, ma si deve soprattutto al fatto che si tratta dell’unico esemplare firmato da Aristeas giunto a noi integro. Di questo artigiano del vetro sono conosciuti infatti solo altri cinque manufatti, tutti pervenutici in condizioni frammentarie. La coppa, insieme ad altri esemplari firmati dal più noto Ennione, è stata esposta recentemente in due prestigiose occasioni al Metropolitan Museum di New York e al Corning Museum of Glass, acquistando fama internazionale tra gli studiosi.

Informazioni
LA COLLEZIONE STRADA. UN’ANTEPRIMA
. 8 luglio – 30 settembre 2022
Mostra progettata da Direzione Regionale Musei Lombardia – Direttore Emanuela Daffra e Museo Archeologico Nazionale della Lomellina – Direttore Stefania Bossi. A cura di Emanuela Daffra, Rosanina Invernizzi, Elisa Grassi, Stefania Bossi, Angelo Rossi
Progetto allestimento e grafica Angelo Rossi, Giulia Camozzi. L'acquisizione della collezione e di conseguenza questa mostra non avrebbero potuto avere luogo senza il lavoro decennale della ora Soprintendenza ABAP per le province di CO, LC, MB, PV, SO, VA e il costante appoggio della Direzione Generale ABAP del Ministero della Cultura. (VV)

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