SEZIONE: AMBIENTE, ENERGIA
SOSTENIBILITA'

Tra Libano, Italia e Tunisia nuove pratiche anti-plastica

14 Febbraio 2022
 

Il magazine on line Luce riporta un'esperienza di riduzione dei livelli di inquinamento e di affollamento dei rifiuti di plastica sulle coste con un approccio partecipativo che coinvolge tre stati: Italia, Libano e Tunisia, uniti nel progetto "Common". Si tratta di un progetto di cooperazione finanziato da Eni Cbc Med che vede vede coinvolti Legambiente, l’Università di Siena, l’Istituto Nazionale di Scienze e Tecnologie del Mare di Tunisi, il Ciheam Bari, l’ong libanese Amwaj of the Environment, l’Università di Sousse e la riserva naturale di Tyre, in Libano, riunite intorno all’obiettivo comune della riduzione del marine litter (l'inquinamento delle coste) in 5 aree pilota, pianificando l’uso e il monitoraggio delle risorse e utilizzando un approccio partecipativo, con l’ambizione di testare un modello potenzialmente trasferibile a tutto il bacino mediterraneo.


Sette adesioni in Italia tra Toscana e Puglia
In Italia sono 7 i comuni che hanno già aderito, presentando le proprie schede, in particolare sulla riduzione della produzione dei rifiuti e sulla  gestione di questi durante le attività di pesca. Quattro sono toscani (Castiglione della Pescaia, Grosseto, Follonica, Scarlino) e 3 quelli pugliesi (Taranto, Porto Cesareo e Castro). Fanno parte del Network delle Città Costiere, una rete di buone pratiche già introdotte nel territorio italiano, che da oggi saranno a disposizione di chiunque voglia replicarle.
“Siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso in Maremma, che si conferma territorio attento alle criticità ambientali legate al marin litter e alla gestione dei rifiuti e, per questo, aperto a percorsi virtuosi” spiega Valentina Mazzarelli coordinatrice del progetto per l’area pilota Maremma.
“In più di un anno e mezzo, Common ha creato non solo occasioni di confronto reciproco, ma soprattutto di ascolto rispetto alle diverse istanze presenti ai tavoli virtuali: quelle degli enti, dei pescatori, del settore turistico balneare. Da questi momenti sono altresì nate nuove progettualità che hanno dato importanti risultati che si aggiungono all’altrettanto importante lavoro di sensibilizzazione e informazione che il progetto ha rivolto alle scuole, con il contest We are all Med, e ai cittadini e turisti, con la campagna Beach Clean“.


Come partecipare alla condivisione di buone pratiche
Tutte le buone pratiche messe a disposizione dei territori saranno raccolte nella piattaforma Common, nella sezione “Coastal Cities Network”, che vedrà la partecipazione dei comuni libanesi e tunisini, i due Stati coinvolti insieme all’Italia, nel progetto Common. Per parte della rete occorre scrivere all’indirizzo e.scocchera@legambiente.it raccontando allo staff del progetto la buona pratica da condividere. (VV)

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