Luci e ombre nella decima edizione del rapporto nazionale "Animali in città" di Legambiente, che fotografa innanzitutto la presenza di animali domestici in Lombardia: cani e gatti sono le specie più diffuse e in particolare risultano registrati 1.768.444 cani (circa uno ogni 5.6 cittadini) e 280.256 gatti (uno ogni 35.6). Ma i dati non prendono in considerazione nè i randagi nè le numerose colonie feline non controllate. Di conseguenza, "Tutto il mondo animale, ricchissimo in termini quantitativi e qualitativi, che abita le case degli italiani rimane colpevolmente e criticamente avvolto nelle nebbie", si legge nel comunicato di Legambiente. I cui rappresentanti aggiungono: "L'assenza di un'anagrafe unica nazionale, obbligatoria e aperta a tutte le specie animali che possono lecitamente essere presenti nelle case come animali d'affezione o compagnia, risulta incomprensibile e colpevole, soprattutto alla luce delle innovazioni tecnologiche attualmente disponibili".
Strutture carenti e spesso inadeguate
E le amministrazioni comunali? La maggior parte dei fondi pubblici destinati al settore viene assorbita dalla gestione dei canili sanitari, ma queste strutture rimangono carenti rispetto alle reali esigenze dei territori. Troppo spesso canili, gattili e colonie feline sono lasciati alla libera iniziativa di privati, associazioni e gruppi di volontari: due esempi lombardi virtuosi in questo senso sono il circolo Legambiente Mondo Gatto di Milano - dove 50 volontari si prendono cura di circa 140 gatti grazie alle donazioni, per conto di Palazzo Marino - e il canile-gattile sanitario/rifugio comprensoriale di Valle Camonica a Lozio, minuscola frazione sulla strada provinciale di collegamento con l'Altopiano di Borno (BS), diretto dal Consorzio forestale "Pizzo Camino" in collaborazione con i volontari del circolo Valle Camonica di Legambiente.
Nerviano, Ronco Briantino, Terno d'Isola e Mandello del Lario le maglie nere
Pochi i Comuni che monitorano le colonie feline presenti sui rispettivi territori: le "maglie nere" lombarde vanno a Nerviano (nell'hinterland milanese), Ronco Briantino (in Brianza), Terno d'Isola (nella Bergamasca) e Mandello del Lario (nel Lecchese), che dichiarano di spendere meno della media nazionale per i servizi dedicati agli animali d'affezione. I fondi destinati dalle quattro amministrazioni comunali a questo particolare ambito ammontano rispettivamente a 0.053, 0.059 (sia per Ronco Briantino sia per Terno d'Isola) e 0.067 euro per cittadino, a fronte di una media italiana di 2.4 euro per abitante.
Milano realtà virtuosa, tra città e hinterland
Tra le città più "gattofile" c'è Pero (nell'hinterland milanese) - con la presenza di un gatto ogni otto cittadini - e Milano, che è uno dei Comuni con il maggior numero di colonie feline controllate: per la precisione sono 1.320, per un totale di 20mila gatti accuditi da 1.320 gattare/i (un gattaro ogni 15.1 animali). Promosso anche il livello di benessere canino, con un'area cani ogni 3.411 cittadini (complessivamente 403 sul territorio comunale). (VV)