I responsabili dei piani anti corruzione e trasparenza “possono avvalersi delle strutture di vigilanza ed audit interno, laddove presenti, per: I) attuare il sistema di monitoraggio del PTPCT, richiedendo all’organo di indirizzo politico il supporto di queste strutture per realizzare le attività di verifica (audit) sull’attuazione e l’idoneità delle misure di trattamento del rischio; ii) svolgere l’esame periodico della funzionalità del processo di gestione del rischio. Laddove le strutture di vigilanza e di audit interno non siano presenti a causa delle ridotte dimensioni delle amministrazioni o per altre ragioni organizzative, le stesse amministrazioni possono prendere in considerazione la possibilità di istituirle, eventualmente in collaborazione con altre amministrazioni, in applicazione del principio guida sulle collaborazioni”.
Questo è quanto si legge nell'allegato al Piano nazionale anticorruzione 2019 e sul tema dell'internal audit l'autore ne analizza le caratteristiche e i potenziali vantaggi. (Stefano Toselli)
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