SEZIONE: CULTURA, TURISMO E TRADIZIONI LOCALI
ARTIGIANI

Liutai cremonesi, pronto il piano di salvataggio

14 Maggio 2021
 

È stato presentato lunedì 10 maggio 2021 a tutta la comunità di liutai il percorso verso il Piano di salvaguardia del Saper fare liutario tradizionale cremonese, che durerà un anno e che conterrà il complesso di azioni che la comunità dei maestri artigiani, con la collaborazione delle istituzioni e di tutto il sistema Cremona, è chiamata a intraprendere, affinché il metodo cremonese di costruzione di strumenti ad arco sia reso sempre più vitale e possa continuare ad essere tramandato alle future generazioni.

I temi oggetto di riflessione e confronto
La Convenzione del 2003 stabilisce che le comunità patrimoniali di ogni elemento – in questo caso i liutai e le istituzioni che con la liuteria hanno a che fare in modo diretto o indiretto – si riuniscano e si confrontino per mettere a fuoco criticità e rischi, e per elaborare un set di azioni da intraprendere, per salvaguardarlo. “Il saper fare liutario tradizionale cremonese è una tradizione viva, patrimonio culturale dell’umanità intera” ha esordito il sindaco Gianluca Galimberti. “In questi anni tantissimo lavoro è stato fatto puntando sul rafforzamento di tutte le istituzioni culturali, sulla vicinanza ai liutai anche con percorsi e cammini di crescita della conoscenza e delle competenze anche scientifiche. Il Piano di salvaguardia aiuterà a rafforzare le scelte e a farne di nuove per rendere sempre più forti i nostri artigiani artisti, vanto della città nel mondo. Desideriamo che il nostro saper fare continui saldamente ad essere trasmesso nel tempo, proprio come ci chiede la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003, ratificata dall’Italia nel 2007”.


Pratica, comunità, trasmissione
“La base giuridica è la Convenzione del 2003, che tutela il patrimonio culturale intangibile” - ha affermato Tullio Scovazzi, professore ordinario di diritto internazionale all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. “Anche il Saper fare liutario tradizionale cremonese nasce dall’esigenza concreta di tutelare la collettività e i prodotti culturali che risultano dalla sua attività, cioè gli strumenti ad arco”. Nello specifico il patrimonio immateriale si compone di tre elementi: la pratica, cioè la capacità di fare qualcosa; la comunità portatrice, cioè il gruppo da cui l'elemento ha avuto origine e che tutt’ora è portatore di quella tradizione, e la trasmissione. “Sul fronte giuridico, gli strumenti di protezione della pratica attualmente esistenti sono la protezione Unesco e il marchio collettivo cremona liuteria” ha precisato Benedetta Ubertazzi, facilitatrice Unesco esperta giurista, “cui potrebbero aggiungersi, per la prima volta riconosciute a prodotti non agricoli, le denominazioni UE Dop e Igp. Ove le comunità fanno sentire in modo chiaro i propri bisogni, le istituzioni rispondono e associazioni e istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali sono concretamente in ascolto”.


Tre azioni entro giugno 2022
Tre, dunque, sono le azioni che verranno portate avanti nei prossimi mesi, illustrate dall’antropologa e facilitatrice Unesco Valentina Lapiccirella Zingari: “L’elaborazione e la diffusione di questionari a tutti i liutai, per una capillare presa di parola; la ricerca economica, giuridica e storica, e l’organizzazione dei tavoli di lavoro secondo un calendario di 10 incontri che sarà definito con le comunità e che saranno organizzati da settembre 2021 a giugno 2022, con cadenza mensile”. (VV)

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