Che gli effetti del cambiamento climatico saranno principalmente sostenuti dalle giovani generazioni è ormai un dato ben assodato. Ora uno studio pubblicato sulla rivista accademica Science puntualizza, con numeri inquietanti, la portata del fenomeno: secondo l'articolo di Wim Thiery della Vrije Universiteit Brussels, le persone nate nel 1960 sperimenteranno in media quattro ondate di calore durante la loro vita; per i nati nel 2020 e nel caso in cui le nazioni effettuino la decarbonizzazione come previsto dall'Accordo di Parigi sul clima, si prevede che quel numero raggiunga una media di 30 – o 7,5 volte di più rispetto alla generazione dei loro nonni.
Con il rispetto di accordi più stretti di quelli di Parigi, un sensibile miglioramento
Limitando il riscaldamento globale a 1,5 °C invece dei 2,7 °C previsti dall'accordo di Parigi, il numero di ondate di calore sperimentate in media dalla nuova generazione raggiungerebbe i 18, afferma il rapporto. Gli effetti del cambiamento climatico non sono distribuiti equamente in tutto il mondo. Il ricercatore stima che l'aumento dei disastri climatici affrontati dalle giovani generazioni nel Sud del mondo, come l'Africa subsahariana, sia sproporzionatamente maggiore. Per quanto riguarda altri tipi di disastri, il documento conclude che i nati lo scorso anno vedranno 3,6 volte più siccità, tre volte più fallimenti dei raccolti, 2,8 volte più inondazioni dei fiumi e il doppio degli incendi. Secondo una stima prudente, la quantità media di disastri legati al clima sperimentati in una vita triplicherà in media per i nati nel 2020 rispetto ai nati nel 1960.