L’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), di cui fa parte anche Anci, ha elaborato un documento sui cambiamenti che Covid-19 porterà nelle nostre vite, individuali e collettive, in relazione agli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
È stata fatta una valutazione qualitativa della crisi sull’andamento prevedibile degli oltre 100 indicatori elementari utilizzati per elaborare gli indici compositi per i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
“La valutazione” specifica l’Alleanza “si concentra sugli effetti a breve termine della crisi, cioè nel corso del 2020, supponendo l’eliminazione delle attuali restrizioni alla mobilità delle persone e allo svolgimento delle attività economiche entro il mese di giugno. La valutazione è stata effettuata pesando e bilanciando diversi fattori, come la caratteristica dell’indicatore, il suo comportamento negli anni della crisi 2008-2009, ecc”.
I risultati di questa simulazione indicano che per gli Obiettivi 1 (povertà), 4 (educazione), 8 (condizione economica e occupazionale), 9 (innovazione), 10 (disuguaglianze) l’impatto atteso è largamente negativo, mentre per gli Obiettivi 7 (sistema energetico), 13 (lotta al cambiamento climatico) e 16 (qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide) ci si può aspettare un andamento moderatamente positivo. Nel 2020 l’impatto dovrebbe essere sostanzialmente nullo per gli Obiettivi 6 (acqua e strutture igienico-sanitarie), 11 (condizioni delle città), 14 (condizioni degli ecosistemi marini) e 17 (cooperazione internazionale). Per i rimanenti cinque Obiettivi, 2 (sconfiggere la fame), 3 (salute e benessere), 5 (parità di genere), 12 (consumo e produzione responsabili) e 15 (vita sulla terra) l’impatto non è valutabile: in alcuni casi, infatti, non è stato possibile immaginare una relazione chiara tra crisi e indicatore, mentre in altri casi miglioramenti e peggioramenti tendono a compensarsi.
(SM)